Highman
La pagina di Dafont dedicata ai sans serif è dominata da tre colossi: l’appuntitissimo Lemon Milk di Marsnev, 15 mila download ieri e 12 milioni totali; lo stretto Bebas Neue di Darma Type, 6 mila ieri e 19 milioni totali; e il Coolvetica, di Typodermic.
Al quarto posto oggi c’è l’Highman, firmato Eko Bimantara. Le lettere sono strette, la O ha due lunghi tratti verticali, mentre la M si riconosce per avere il vertice centrale rialzato rispetto alla base.
Il font sfrutta l’effetto novità, essendo stato caricato all’inizio del mese. Licenza gratis solo per uso personale.
Le lettere sono tutte maiuscole ma in due versioni, una leggermente più bassa dell’altra. Un maiuscoletto appena accennato.
La fonderia è indonesiana. Ha quasi riempito la sua prima pagina: 24 font caricati sul sito.
I suoi font più scaricati, oltre all’Higman, sono Altone (forme geometriche tipo Futura), Malvie (direi script display, ma catalogato Fantasia/Groovy) e Mollen (sans serif bold come si facevano una volta).
Più giù si trovano anche serif come Vanio e Anko, due progetti quasi gemelli che gestiscono le grazie in maniera diversa, e Hornbill, con una g il cui tratto discendente non accenna neanche a chiudersi su sé stesso.
C’è uno slab, il Clab, nello stile del Memphis, mentre all’ultimo posto della lista c’è un esperimento strano, il Blogh, dalle lettere pesantissime con dei tagli estremamente accentuati per dare loro il profilo giusto. 2 download ieri, duemila da marzo.
Già che ci siamo diamo anche un’occhiata al peggiore risultato della categoria sans del sito: è l’Holters, di Calligraphy Fonts. Sans serif, a parte il fatto che le lettere sono disegnate in maniera molto goffa, la scelta più assurda è quella di fare in modo che la l e la t che sono presenti anche nel nome si attacchino tra di loro.
L’altezza dei tratti ascendenti e delle maiuscole è molto marcata. Nel complesso non dà una sensazione di armonia. È disponibile anche in un secondo stile, Slice, caratterizzato da taglietti orizzontali a mezza altezza, nelle minuscole, quasi in cima al tratto ascendente, di b, d e l, e a diverse altezze sulle maiuscole (sulla A ce ne sono due, non coordinati fra loro o con quelli di altre lettere).
Il kerning è uno sconosciuto. Un avvocato che volesse scrivere la sua qualifica sulla porta dell’ufficio tutta in maiuscolo si troverebbe le due V unite insieme in una unica W, mentre resterebbe tanto spazio tra le coppie AV e AT.
I font più scaricati di Calligraphy Fonts sono due Spazzola-Pennello (Scatterings e Handrush), e uno catalogato in Gotici/Moderno, una specie di rune ottenute mettendo insieme alla meno peggio alcuni segmenti.
Anche altri font della stessa fonderia hanno qualche problemino nella distanza tra le lettere maiuscole: nell’Adrenalines le due V vicine si sovrappongono. Nel Ravenously no, ma la A e la V risultano fin troppo vicine.
Guardare i font più difettosi è una
specie di promemoria sui principi di base del disegno tipografico e su ciò
che bisogna evitare prima di tutto. Ed insegna ad apprezzare di più i progetti ben riusciti.
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