Il font del Generale Lee

The Dukes of Hazzard, in italiano semplicemente Hazzard, è stata una serie televisiva molto popolare in America tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta.

Adesso non se la passa molto bene, in tempi di cancel culture, per via dei numerosi riferimenti a personaggi ed episodi relativi allo schieramento sudista della guerra di Secessione, quello che combatteva dalla parte degli schiavisti.

In particolare la macchina dei protagonisti era stata battezzata Generale Lee, dal nome di un generale confederato, suonava come clacson le prime note di Dixie, che è una specie di inno ufficioso degli Stati del Sud, e aveva una vistosa bandiera sudista dipinta sul tetto. Bandiera che viene usata anche dai gruppi americani di estrema destra, e che di recente è stata vietata alle corse della Nascar, tra l’altro, quelle a cui i protagonisti del telefilm aspiravano a partecipare.

C’è da dire che i personaggi della serie non erano membri del Ku Klux Klan che andavano in giro a linciare le persone. Erano due onesti ragazzi di campagna, perseguitati ingiustamente dalle corrotte autorità locali. I cattivi erano dei buffi personaggi che di solito fallivano miseramente nei loro piani, ed erano amati dai fan della serie alla pari dei personaggi positivi. I veri cattivi senza cuore, di solito gente venuta da fuori, finivano sempre in manette alla fine della puntata. Nessuno si faceva male.

La serie è molto popolare anche qui in Italia, dove ancora non è stata emessa una fatwa in proposito. Tutte le mattine Rete 4 manda in onda due puntate, nei giorni feriali, mentre nel weekend il programma passa su Iris, sempre del gruppo Mediaset.

Gli attori della serie ancora oggi sono rimasti molto legati al telefilm, e lo difendono, continuando a precisare che non ha nulla a che vedere col razzismo. In particolare l’attore che interpretava il meccanico Cooter gestisce un negozio di souvenir legati alla serie e organizza qualche raduno per i fan. Anche l’attore che interpretava uno dei due protagonisti (Bo) organizza periodicamente una festa a tema.

In America, ma anche in Italia, molte persone hanno realizzato una replica dell’iconica auto, il Generale Lee. Alcuni hanno preso una Dodge Charger del 1968 o 1969 e hanno cercato di farla il più possibile identica all’originale. Altri hanno usato macchine diverse (anche una Fiat 500 degli anni Sessanta o una Panda) oppure motociclette e tagliaerba.

Non ci vuole molto per rendere l’idea: colore arancione, e grande numero 01 sulle fiancate.

Il numero era d’impatto: era a due cifre, quando sulle vere macchine da corsa i numeri minori di dieci si scrivono con una cifra sola. Le lettere erano composte solo di tratti rettilinei e sono facili da realizzare. L’1 ha solo angoli retti mentre lo 0 è modellato sulla forma dell’ottagono. 

Qualcuno cerca sui forum il nome di un font adatto, e viene genericamente indirizzato verso i caratteri university, quelli che Dafont cataloga come Fantasia/Old School.

Sulla macchina le cifre sono circondate da un contorno outline bianco. I font in due colori non sono disponibili (a meno che qualche disegnatore non abbia separato le due componenti). Quest’effetto si può ottenere sfruttando qualche funzione del programma di videoscrittura. 

Su Dafont alcuni progetti di questa categoria simulano un effetto simile con una linea staccata dal resto della lettera che ne segue il contorno. I colori però sono soltanto due: quello delle linee e quello dello sfondo. 

Tra gli altri font è difficile trovarne qualcuno con le stesse proporzioni, e quando lo si trova magari l’1 è realizzato col trattino superiore in salita anziché orizzontale.  

Ma una scritta del genere è comunque facile da realizzare. Il vero enigma riguarda la scritta General Lee che compare sul tetto, al disopra dei finestrini laterali.

Dalle foto d’epoca si vede una G senza sperone, e con trattino che si allunga solo verso l’interno, una R a gamba tesa e una E con il tratto centrale leggermente rialzato, sembra. Il colore è nero per le prime puntate, azzurro per le successive, sempre con outline bianco. 

 


Le scritte originali, nelle foto d'epoca.

Di che font si tratta?

Non lo so. Provo a passare la descrizione a Identifont, ma non mi porta verso risultati pertinenti.

Un font che fa pressappoco le stesse scelte è l’Avenir, se non fosse che la data indicata è 1988, quindi successivo alla fine del telefilm.

Anche il Gotham fa scelte simili, ma ancora peggio: è del 2000.

All’epoca cosa c’era? Il Frutiger, sicuramente, datato 1976, ma la gamba della R era curva e soprattutto l’estremità superiore della G finiva tagliata in verticale anziché in obliquo. 

Chi si è fatto una replica ha cercato qualcosa di compatibile, ma non so come ha risolto. Difficile giudicare dalle poche foto di dettaglio che si vedono su internet. 

Sul web c’è qualcuno che offre le decals già pronte o gli adesivi, ma talvolta troviamo R dalla gamba curva, talvolta vediamo caratteri stretti, Impact o qualcosa di più leggero, anche in obliquo. C’è chi ci schiaffa lettere university ottagonali, e chi risolve magari col Meiryo della Microsoft. Qualcuno ha pure mescolato lettere da font diversi a seconda delle esigenze: inutile dire che il risultato è disarmonico, per via della diversità di larghezza e di spessore. E non poteva mancare l’Helvetica, sulla scia di un recente film ispirato alla serie.

In effetti non è neanche detto che il font corretto sia una cosa importante. L’anno scorso John Schneider, l’attore che interpretava Bo Duke, ha diffuso un filmato di un quarto d’ora in cui mostra la sua replica del Generale Lee, e dà consigli ai fan su quali sono gli errori da evitare in questi casi. L’inquadratura scorre sulla scritta, e in linea di massima sembra tutto come ciò che si vede nelle foto d’epoca, incluso il fatto che le linee bianche che circondano le ultime tre lettere della parola General si toccano fra di loro, come pure le prime due lettere della parola Lee*. Se però vediamo l’estremità superiore della G, ci accorgiamo che non è quella, perché il taglio è verticale anziché obliquo.

 

Nel video di John Schneider si vede che l'estremità superiore della G non corrisponde a quella che c'era negli anni Ottanta. Credo che qui la base sia un normale Verdana diffuso dalla Microsoft.

 

Evidentemente non è un dettaglio importante, se neanche lui ci fa caso.

Il mese scorso si è diffusa la notizia che il Generale Lee di Schneider è stato distrutto nel corso dell’uragano Ida. Un albero si è schiantato proprio sulla controversa bandiera, schiacciando la macchina parcheggiata di fronte al suo studio di produzione in Louisiana.

Toh! Lo stesso Generale Lee a cui Schneider teneva tanto e che teneva così lucido? Pare proprio di no. Nelle foto che sono state diffuse si vedono le lettere del nome nettamente separate una dall’altra, e abbastanza strette. E anche il colore dei sedili non sembra lo stesso. E manca la maniglia sullo sportello.

 

La macchina di Schneider schiacciata dall'uragano. Le lettere sono strette e separate tra di loro. Non è la stessa auto che compare nel video dell'anno scorso.
 

L’attore nelle interviste non si è certo soffermato sulla questione della macchina, ma ha parlato in generale della catastrofe che stava avvenendo, con l’intera zona allagata, e l’ipotesi che ci sarebbero volute varie settimane per ripristinare la linea elettrica a tutti.

Comunque è circolata una sua dichiarazione a proposito del ribattere le ammaccature. “Quella macchina sono io”, ha detto, precisando che intende risistemarla e tenerla esposta. “Perché io penso che non ci si possa fidare delle persone senza cicatrici. E che persone che hanno cicatrici ma le tengono nascoste devono essere evitate a tutti i costi. Così sarò onesto sulle cicatrici del Generale”.

Secondo quanto si legge sul web, l’attore avrebbe risistemato in quel modo almeno una ventina di macchine, che talvolta circolano tra i collezionisti complete di certificato di autenticità. 

Per quanto riguarda il telefilm, non c’è nessun problema di identificazione per i caratteri dei titoli di testa e di coda: Fonts In Use ha pubblicato un articolo in proposito proprio pochi giorni fa (Hobo e Bernhard Gothic).

Nessuno ha discusso invece del font usato per la targa.

 

Qui ho provato a fare al volo una scritta con ciò che avevo sotto mano: il Source Sans Black, che si scarica gratuitamente da Google Fonts, più la funzione FontWork di OpenOffice per evidenziare in bianco il contorno. Non sarebbe male, come idea, senonché il disegnatore del carattere ha aggiunto due curve impreviste nella lettera N che la rendono improponibile. La lettera è comunque troppo larga rispetto all'originale, come pure c'è troppo spazio dentro la A. Avvicinando le lettere tra di loro più di così, si rischia una sovrapposizione tra R e A.
 

* Precisazione. In realtà la distanza delle lettere tra di loro è cambiata nel corso del tempo. In molte inquadrature si vedono le lettere vicine ma non unite, mentre, altre volte lo spazio tra di loro aumenta notevolmente. Nel corso delle varie annate del telefilm sono stati usate circa 300 Charger. In gran parte si trattava di macchine che venivano svuotate completamente, riempite di contrappesi e dotate di parabrezza in plexiglas per essere usate dagli stuntman in una scena soltanto, quella del salto, che le distruggeva completamente. Siccome la scena era destinata ad essere ripresa da lontano, le decorazioni erano aggiunte in maniera sommaria. Quelle che invece si vedono nelle inquadrature da vicino erano molte meno, ed erano preparate con cura nei dettagli.

 

Un fotogramma del telefilm con una delle auto usate per i primi piani (le cosiddette unit-1). Qui c'è molto più spazio tra le lettere rispetto alle foto promozionali, ma anche rispetto a quello che si vede in altre puntate della serie, anche successive.

Commenti

Post più popolari