Arial, di Robin Nicholas e Patricia Saunders

L’Arial è uno dei dieci sans-serif più popolari su Identifont.

È praticamente onnipresente, anche perché è incluso di default nei sistemi operativi della Microsoft.

È stato pensato come alternativa all’Helvetica, il più popolare dei sans all’epoca. Le metriche erano le stesse, e anche l’aspetto, in generale. Alcuni dettagli erano diversi, per evitare problemi legali.

Qualcuno ci tiene a precisare su Wikipedia in Italiano che il carattere non sarebbe stato creato a imitazione dell’Helvetica, ma sarebbe un adattamento del Monotype Grotesque, del 1929. Con Identifont è possibile confrontare a occhio i due lavori. Efettivamente qualche scelta può essere simile, ma complessivamente il Monotype Grotesque ha un aspetto molto più rétro, specie per come vengono gestite le estremità delle lettere, con tagli obliqui anche in E o J, dove di solito è scontato metterci solo linee verticali o orizzontali.

L’Arial risulta disegnato nel 1982, ma non si sa di preciso in quale contesto. All’epoca la tipografia non aveva ancora quasi nulla a che vedere col personal computer. La versione ttf è stata messa a punto tra il 1990 e il 1992.

I nomi dei disegnatori che se ne sono occupati non sono noti al grande pubblico: Robin Nicholas e Patricia Saunders.

La firma del primo la troviamo in altri font diffusi dalla Microsoft, come il Cambria più qualche font per gli alfabeti stranieri che evidentemente ha incluso le forme dell’Arial per la sua parte latina. E poi lo troviamo in tanti altri lavori, sia serif che sans: Bembo Book, Clarion, Clear Sans, Felbridge, Nimrod, Rotis, Van Dijck, Ysobel. 

Il nome di Patricia Saunders compare solo in un altro paio di lavori, tra quelli catalogati da Identifont: Columbus (serif) e Corsiva.

Mentre Nicholas è nato negli anni Sessanta, la Saunders risulta nata nel 1933 e morta due anni fa.

Sul sito dell’università di Reading c’è una suggestiva foto in bianco e nero risalente al 1955, quando aveva 22 anni.

Nel suo necrologio si legge che ha contribuito ad altri font della Monotype, come il Castellar, occupandosi anche del disegno di alfabeti non latini. 

Per tornare all’Arial, Wikipedia nomina anche qualche similitudine con l’Univers, disegnato da Frutiger nel 1957. La differenza evidente sicuramente a tutti è la forma della Q. 

“La maggior parte delle persone non riesce a notare distintamente la differenza tra Arial, Helvetica e altri font simili”, dice Wikipedia. Che aggiunge che il carattere è sottovalutato, sia per il fatto che viene considerato un’imitazione dell’Helvetica, sia perché gli autori erano in origine sconosciuti.

Comunque, bisogna ricordare che l’Arial non è un font, ma una famiglia di font. È disponibile nelle versioni Light, Bold, Black, tutte e tre anche Condensed, più una versione Narrow e perfino una Monospace. C’è poi la Rounded, con tutte le estremità arrotondate, e la Unicode, contenente anche numerosi alfabeti non latini.

Commenti

Post più popolari