Balter Serif per Loro Piana

Il mese scorso Fonts In Use ha dato uno sguardo all’Italia, dopo che un disegnatore ha segnalato che un suo font è stato usato in un video promozionale per la casa di abbigliamento di lusso piemontese Loro Piana.

Il disegnatore è Art Grootfontein e il font è il Balter Serif, che in questo contesto vediamo in colore bianco con spessore nero a destra e in basso.

Si tratta di un serif all-caps con lettere un po’ ballonzolanti, cioè che non condividono tutte la stessa base e la stessa altezza. Anche nella stessa lettera i vari tratti non sono allineati (le due estremità della U o i due piedi della M non si trovano sulla stessa retta).

Nel video si racconta per immagini una favola anni Sessanta: auto d’epoca. un bel mare, strade tutte curve, aranci, bar con terrazza panoramica, gite in motoscafo, porticcioli, vespe Piaggio e strade di campagna.

Il Balter Serif è un font recente. Risulta rilasciato nel dicembre 2020.

Finora ci sono state già quattro segnalazioni al sito: il logo di una community, le copertine di una serie di libri per bambini (il Piccolo Sherlock) e la schermata di apertura in stile rétro di una serie di cortometraggi animati sul Barone di Munchausen (il primo episodio, di due minuti, è una storiella su come il barone ha evitato di farsi sbranare dalle tigri lanciando loro un pallone da rugby).

Su My Fonts ci sono solo cinque lavori riconducibili a Grootfontaine. Al primo posto c’è il Flexible, che sfruttando le tecnologie più recenti permette di giocare facilmente con l’altezza e la larghezza delle lettere, scegliendo tra forme strettissime e forme larghissime (disponibile in file separati o in versione variabile).

Ci sono poi il Bangel, un sans dai tratti spessi e fantasiosi (specimen in fucsia su fondo blu); il Jazzi Croquette (da balloon dei fumetti); e il Lemon Twist, un counterless anni trenta dalla descrizione molto vaga.

Taggato filled counters, forse ci potrebbe stare anche qualche riferimento all’Art Deco.

Il primo su My Fonts che si richiama allo stesso immaginario e usa lo stesso tag è il Grafinc, di Andrej Waldegg.

Identifont ancora non conosce il nome di Grootfontein.

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