Plaza

 


Tra le tifoserie del Latina e del Frosinone c’è una notevole rivalità. L’ultimo sfottò comparso sui muri del capoluogo pontino dice “ciociar distancing”, nel senso di rimanere lontani dai tifosi del Frosinone, scimmiottando l’espressione “social distancing”, distanziamento sociale, che va tanto di moda in questi tempi. I colori sono il nero e l’azzurro, quelli della squadra locale.

Che font hanno usato? Risposta facile: il Plaza, disegnato nel 1975 da Alan Meeks, pubblicato sia da Itc che da Letraset. Il font comprende solo le maiuscole, disegnate in stile art deco.

I font di questo tipo sono curiosi. Alcune lettere come N e U sono molto strette, mentre la O è perfettamente circolare e quindi appare larghissima, anche più della M. Diversamente da quanto avviene di solito, quando il disegnatore cerca di mantenere una distanza costante tra i vari tratti, per cui la O tende ad essere larga quanto una U e meno di una M, dove i tratti che si muovono in verticale sono di più. 

La Q la ricalca la lettera O, e tratti circolari si vedono anche  in C, D, P e R. Si vedono parecchie circonferenze anche in tutti i numeri tranne 1-4-7.

In molti casi di font art deco la A ha i consueti tratti spioventi, mentre nel Plaza ha i fianchi paralleli, molto ravvicinati tra di loro, con il trattino orizzontale che spunta sulla sinistra.

Il font è del ’75 ma lo stile andava di moda prima della guerra mondiale. In Italia c’era il Triennale, disegnato da Guido Modiano per le fonderie Reggiani di Milano nel 1933, di cui qualche tempo fa Archivio Tipografico ha recuperato varie versioni, in piombo, in legno, in resina, e qualche specimen.

A differenza del Plaza, lì anche la C era quasi completamente circolare. Il tratto centrale di A, E, F e il baricentro della R erano molto ribassati. Al contrario, il numero 8 aveva un occhiello inferiore molto grande e uno superiore molto piccolo.

Dice Fonts In Use che in origine il Plaza era stato chiamato Playboy, ma ha cambiato nome per evitare una causa legale con l’omonima rivista. 

Il sito mostra anche una copertina della rivista LetraTime, su cui era stata disegnata una donna nuda usando solo le lettere della parola playboy, usando appunto i caratteri del Plaza. 

La famiglia comprende stili diversi a seconda delle fonderie, e sono previste varianti swash per molte delle lettere lettere; di solito l’aggiunta è costituita da uno svolazzo a forma di c sulla sinistra. 

Fonts In Use segnala tra i caratteri simili l’Avenida, dove il tratto orizzontale della A spunta da entrambi i lati ed è ribassato anziché rialzato, e l’Itc Anna, in cui la C è disegnata con l’insolita caratteristica di avere le estremità che puntano in alto e in basso (tipica dello stile dell’epoca).

Se si vuole qualche alternativa gratuita almeno per uso personale si può cercare su Dafont nella categoria Fantasia/Rétro.

Si può impostare l’anteprima con le lettere A e O e osservare le differenze di larghezza.

Il primo risultato pertinente che viene fuori è il Market Deco, di Steve Ferrera: la O è circolare, la A è stretta ma a pianta triangolare.

Il Riesling, di Bright Ideas, ha una A ancora più stretta, ma ha i tratti molto sottili e addirittura a contrasto.

Il Belle Rose ha una A coi fianchi paralleli. La E ha il tratto centrale rialzato. Il font contiene anche le lettere minuscole: a ad un solo livello, t cruciforme con estremità superiore spiovente, y disegnata come una u con un tratto allungato, e con tratto rettilineo obliquo in salita.

Il Neon Light di Font Bundles ha una A coi fianchi paralleli, e una fila di puntini bianchi che attraversa longitudinalmente ogni asta. Ricorda le insegne di Broadway.

Più giù troviamo l’Haarlem Deco, di Twicolabs Fontdation, sole maiuscole, A appuntita, E con baricentro ribassato affiancata ad una B con baricentro rialzato; e il Cavalier, di Vladimir Nikolic, con A a fianchi paralleli e tratto orizzontale che spunta da entrambi i lati. Sole maiuscole, M e W a doppio arco.

Oltre ai font più spartani, ce ne sono anche di decorati. Tipo il Park Lane di Nicks Font, caratterizzato dal fatto di avere un tratto verticale molto più spesso degli altri e separato dal resto della lettera. Qui la A è triangolare ed E e F sono a vita alta.

Nei font commerciali capita spesso che le lettere vengano fornite con alcune varianti, per adattarsi a tutti i gusti: quindi E e F si possono trovare, nello stesso font, sia nella versione con baricentro rialzato sia con baricentro ribassato (e lo stesso può valere per B o R).

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