Sublimazione termica, stampa su tazze e tessuti

La tecnica della stampa per sublimazione termica è pressoché sconosciuta al grande pubblico, qui in Italia.

Wikipedia in italiano dedica soltanto quattro righe all’argomento, solo per fornire poche informazioni generiche, e ci aggiunge un link ad un articolo del 2007 che al momento risulta interrotto. 

Infinitamente più dettagliata è la pagina in inglese, che ha una decina di righe di introduzione, più paragrafi separati per spiegare teoria, operazioni, paragone con la stampa a getto d’inchiostro, applicazioni, tra cui quella tessile, velocità di stampa e inchiostro. 

Il nome di sublimazione termica deriva dal fatto che si pensava che l’inchiostro passasse direttamente dallo stato solido a quello gassoso, mentre studi successivi hanno dimostrato che si passa anche attraverso lo stato liquido.

Il nome corretto, in inglese, sarebbe dye-diffusion anziché dye-sublimation, ma non viene usato quasi da nessuno.

Il fatto che l’inchiostro passi allo stato gassoso fa sì che possa penetrare all’interno delle fibre del tessuto anziché restare solo in superficie. Oppure che si possano fondere i colori, creando infinite combinazioni. Questo rende le foto stampate con questa tecnica molto più simili a quelle stampate con la tradizionale tecnologia chimica, rispetto a quelle ottenute con altri metodi (stampanti a getto d’inchiostro) in cui i colori primari restano separati tra di loro (se si osserva il prodotto finito con la lente d’ingrandimento).

Esistono due tecnologie diverse in cui viene messo in pratica un principio riconducibile alla sublimazione.

La prima è alla base della fabbricazione di stampanti che permettono di ottenere fotografie di alta qualità su carta. Pochi mesi fa è stata pubblicata su Youtube una presentazione della più piccola stampante di questo tipo presente sul mercato. L’inchiostro si trova su un nastro, la carta è a rotoli. Trattandosi di stampante portatile può essere alimentata anche a batteria. Il fenomeno della sublimazione avviene all’interno della stampante. L’immagine che ne viene fuori è immediatamente disponibile. 

La seconda tecnologia basata sulla sublimazione invece prevede uno stadio intermedio: una stampante alimentata da inchiostri speciali stampa a getto su un supporto di trasferimento. L’immagine è rovesciata rispetto a quella che si deve ottenere. La sublimazione entra in gioco solo in un secondo momento, quando questo transfer verrà messo a contatto con un’altra superficie e tramite il calore e la pressione si otterrà il passaggio dell’inchiostro.

Con questo sistema è possibile stampare su tazze, magliette, tessuti e quant’altro.

Qua e là su Youtube si trovano numerosi filmati che mostrano varie applicazioni molto diverse una dall’altra.

Da un lato ci sono i grandi stabilimenti di stampa, con apparecchiature larghe parecchi metri, che si occupano di realizzare ad esempio il materiale pubblicitario in tessuto che si usa negli stand o nei negozi per attirare l’attenzione dei clienti. La produzione avviene in tre fasi: prima si stampa sul materiale di trasferimento, poi questo e il tessuto vengono messi nella stessa macchina per eseguire il passaggio dell’inchiostro grazie al calore e alla pressione, infine il tessuto viene ritagliato e cucito nella forma finale. Il taglio avviene con macchine computerizzate, che leggono le istruzioni su un codice a barre stampato sul tessuto stesso. 

In un video in lingua italiana vengono mostrate le varie fasi della realizzazione di magliette stampate con questa tecnica a livello professionale.

Esiste anche la possibilità di realizzare immagini con stampanti da casa o da ufficio e inchiostri speciali per trasferirle poi su altri oggetti, per passione o per idee regalo personalizzate. Per raggiungere lo scopo, oltre alla stampante è necessaria una pressa su cui impostare la temperatura giusta e il tempo per cui deve essere erogata, a seconda del materiale su cui trasferire l’inchiostro.

Ne esistono di piatte, per trasferire le foto su tessuto, ad esempio una t-shirt, e ne esistono di tonde, progettate appositamente per trasferire le immagini sulle tazze. 

Insomma, questa tecnica può essere utilizzata non soltanto per usi professionali ma anche per hobby.

Stampanti sublimatiche per le fotografie di qualità sono comunemente in vendita sul web a molto meno di 200 euro. Invece per stampare su tazze e su tessuto serve prima di tutto una stampante in grado di essere caricata con gli inchiostri sublimatici. Poi bisogna procurarsi le boccette d’inchiostro. Infine serve una pressa adatta al supporto su cui si vuole trasferire l’immagine (una pressa da tazza dovrebbe costare una cinquantina di euro, e sotto i cento si trovano anche mini presse da tessuto). 

L’invenzione del metodo della stampa a sublimazione termica risalirebbe alla fine degli anni Cinquanta, ma le informazioni che circolano in proposito sono molto vaghe.

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