Traffic nell'era del coronavirus
Il Traffic è un font disegnato nel 1973 da un certo Tom Hultgren, che vinse una competizione indetta dalla Letraset.
È uno stencil counterless molto riconoscibile, caratterizzato dal fatto che le strisce mancanti sono oblique in salita.
È capitato spesso di vederlo, sulle automobili, sulle radio, sulle insegne dei negozi. La cosa strana è che non ne esisterebbe nessuna digitalizzazione commerciale.
Fonts In Use segnala due versioni digitali, di Corel Corporation e Agfa risalenti alla prima metà degli anni novanta, più un’altra versione dello stesso periodo chiamata Trafaret, di TypeMarket, contenente anche l’alfabeto cirillico.
Su Dfont si trovano l’Artistica e l’Hff Code Deco, che reinterpretano lo stesso concetto, con forme leggermente diverse.
E mi pare che esista in circolazione qualche versione pirata: il Traffic tale e quale, ma venduto con un nome fittizio per aggirare le leggi sul copyright.
La cosa strana è che nonostante il fatto che cercando Traffic su MyFonts non venga fuori niente, il Traffic non è affatto scomparso, ma continua a fare capolino dove uno meno se l’aspetta.
Ero in fila alla cassa del supermercato, e ho visto la scatola di un test antigenico rapido contro il covid (Rapid Sars-CoV-2 Antigen Test Card), distribuito da Technomed. Il nome dell’azienda era appunto scritto in Traffic.
Le differenze con i lavori caricati su Dafont saltano subito all’occhio: l’Artistica ha i tratti ascendenti sopra la h e la d sottilissimi. L’Hff Code Deco invece ha parecchi dettagli che non tornano: la t ha un taglio in basso, mentre quella nel marchio dell’azienda non è tagliata; la n e la m hanno uno spigolo in alto a sinistra, che nel marchio dell’azienda invece non c’è. Inoltre l’Hff Code Deco aggiunge le maiuscole, che nel font originale non sono previste.
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