Unicase
Secondo Wiktionary la parola unicase indica una forma di scrittura che non fa distinzione tra maiuscole e minuscole.
La distinzione tra maiuscole e minuscole in inglese si chiama case, o meglio letter case.
Una traduzione letterale è complicata. All’articolo di Wikipedia in inglese non ne corrisponde uno in italiano. Quello in francese si intitola ecriture bicamerale.
Potrebbe venire spontaneo usare la parola caso, ma questa in linguistica si riferisce a una categoria grammaticale che consiste nella modificazione di un nome a seconda della sua funzione logica.
Wikipedia in italiano definisce il maiuscolo una grafia delle lettere dell’alfabeto contrapposta a quella minuscola. Secondo il dizionario, grafia indica il modo di scrivere le parole o di tracciare i caratteri, quindi è comunque un termine molto ambiguo. Può essere usato per indicare le differenze tra la forma della a minuscola rispetto alla A maiuscola, ma anche tra la a minuscola di un font e quella di un altro font.
In effetti in inglese la parola case non ha nulla a che vedere col concetto di caso, ma con quello di scatola o cassetta. All’epoca dei caratteri in metallo, questi venivano smistati negli scompartimenti di apposite case, o cassette. Le minuscole erano in quella inferiore: essendo più usate erano più vicine al tipografo. Le maiuscole erano in quella superiore. Ancora oggi minuscole e maiuscole vengono chiamate in inglese lower case e upper case.
Il termine unicase quindi si può riferire ad un font che è composto solo di maiuscole o solo di minuscole. I font di sole maiuscole sono molto diffusi, visto che spesso le scritte display vengono composte senza usare le minuscole. Si pensi per esempio ai loghi di alcune aziende, ai nomi di alcuni prodotti, alle insegne sui negozi. In quei casi non è necessario che il disegnatore metta a punto anche le lettere minuscole. Lo Stop di Aldo Novarese è un tipo di carattere molto usato al giorno d’oggi, eppure non è dotato di minuscole.
Quando in un font ci sono solo le
maiuscole si parla più propriamente di caps only o di all-caps. Dove
la parola caps è il diminutivo di capitals, ossia lettere maiuscole
o uppercase. Qualunque font normale può essere usato per fare una scritta di questo tipo.
La parola unicase però richiama alla mente soprattutto un altro scenario: quello in cui all’interno dello stesso alfabeto si alternano le forme delle lettere maiuscole e quelle delle minuscole. La caratteristica delle maiuscole è che tutte le lettere condividono la stessa base e la stessa altezza. Nelle minuscole invece sono quattro le linee immaginarie di cui bisogna tenere conto: due per la parte centrale della lettera, più due per il limite dei tratti ascendenti e quello dei tratti discendenti. Adattando le forme minuscole in maniera tale da farle rientrare tutte entro linea di base e linea superiore si può ottenere un font unicase. Le lettere si comportano come delle maiuscole pur non avendone la forma. E nessuno vieta di mettere delle vere maiuscole in mezzo alle minuscole modificate.
Cercando su Myfonts i font taggati unicase vengono tanti risultati che non c’entrano niente, e anche vari risultati all-caps. Ma viene fuori anche qualche risultato ibrido.
Il primo che incontriamo oggi è l’Uniwars, di Typodermic. La a e la e hanno la forma minuscola, ma la stessa altezza di B e R che hanno forma maiuscola (con gli occhielli). La p non ha nessun tratto discendente, ma appoggia sulla stessa linea di base delle altre lettere.
Il Meloriac, stesso autore, viene subito dopo. Qui solo la e ha la forma minuscola, mentre tutte le altre lettere hanno le forme consuete.
Più giù troviamo il gala, di Canada Type e il Conthey di Rohh. In entrambi i casi le lettere emn hanno le forme minuscole mentre bp sono maiuscole. Nel primo però le lettere ar hanno la forma delle maiuscole, nel secondo hanno entrambe la forma delle minuscole.
Anche su Font Space la ricerca nella categoria unicase porta a risultati che non c’entrano nulla (hanno maiuscole e minuscole), o a risultati con sole maiuscole.
Si trova anche qualcosa di misto.
Il Resotyg di Gluk ha eam dalle forme minuscole mentre br hanno le forme maiuscole.
Il Kg Head Above Water si basa su criteri ancora diversi rispetto a quelli visti finora: ha sia le maiuscole che le minuscole, ma queste ultime vengono disegnate interamente tra la base e l’altezza delle maiuscole.
La scelta se privilegiare una forma o l’altra non è casuale ma sembra seguire uno schema standard. Difficilissimo che qualcuno abbia scelto di utilizzare una b con un solo occhiello come forma di base (nessuno dei font in testa alla lista si comporta in questo modo); al contrario, per le lettere ae si privilegia la forma minuscola. Nel caso della R c’è maggiore discrezionalità.
Ovviamente c’è la possibilità di inserire delle varianti all’interno dello stesso font.
Per alcune lettere invece non ha senso chiedersi se la forma si quella della maiuscola o sia una minuscola adattata, visto che il risultato coincide (lettere c,o,s,z...).
In alcune correnti artistiche-grafiche si consigliava di impaginare dei testi tutti in minuscolo. Però di solito i disegnatori che disegnano le minuscole offrono anche un set di maiuscole. Se è facile trovare font all-caps (tipo il Bebas) è molto difficile trovarne uno di sole minuscole. Ho trovato il Bill Display Lowercase solo perché l’ho cercato, e non ha un tag contrapposto a caps only.
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