Sarasvati

Sarasvati è una delle tre grandi dee dell’induismo, insieme a Lakshmi e Durga. È la moglie di Shri Brahma, il Creatore.

È dea di molte cose, tra cui guarigionii, nascite, perdono, verità, ma soprattutto della conoscenza e delle arti: letteratura, musica, pittura e poesia.

Spesso viene raffigurata con quattro braccia, ognuna delle quali regge un oggetto diverso a simboleggiare alcune particolari qualità, ma nell’immagine inclusa in Wikipedia, con due mani suona uno strumento musicale a corde (il vinar, antenato del sitar).

Secondo alcuni la dea è da considerare l’inventrice dell’alfabeto devanagari che si usa ancora oggi in India.

Wikipedia in italiano e in inglese non riportano nulla in proposito. Ma un collegamento con l’alfabeto c’è: Wikipedia in inglese racconta che in occasione della festa in suo onore che si tiene il quinto giorno della stagione luminosa (tra gennaio e febbraio) insegnano ai bambini più piccoli le lettere dell’alfabeto.

La festa si chiama Vasant Panchami, ma visto che è dedicata alla dea Sarasvati viene chiamata anche Sarasvati Puja. 

L’alfabeto devanagari compare attorno all’ottavo secolo, e deriva dalla scrittura brahmi, presente nella regione dell’Indo da qualche secolo prima di Cristo, a sua volta derivata dalle prime scritture semitiche, arrivate in India tramite la Mesopotamia.

Wikipedia in italiano riassume la storia in poche righe, mentre quella in inglese si sofferma su tutti i passaggi intermedi (dal brahmi del terzo secolo avanti Cristo si passa al Nagari, che si evolve in devanagari e nandinagari. 

Il nandinagari praticamente non è più in uso dal diciannovesimo secolo, e Wikipedia ne parla solo in inglese e in tre lingue asiatiche (hindi, telugu e sanscrito).

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