Stampa termica

La tecnologia della stampa termica (thermal printing) ha una pagina su Wikipedia in inglese ma non ha una pagina corrispondente in italiano.

Si tratta di una tecnologia sviluppata all’inizio degli anni Settanta, e usata in vari ambiti, tra cui le stampanti di alcuni home computer in uso all’epoca oppure applicazioni specifiche, come scontrini al supermercato, ricevute delle slot machines, macchine che registrano gli elettrocardiogrammi eccetera.

All’epoca questa era un’alternativa più economica alle stampanti alle stampanti dot matrix (anche qui manca una voce in italiano su Wikipedia).

I fax degli anni Novanta usavano ancora questa tecnologia.

La quale richiedeva un tipo speciale di carta: la carta termica. Stavolta Wikipedia in italiano ha una voce dedicata, con tanto di fotografia di uno scontrino che viene riscaldato con un accendino e cambia colore, scurendosi.

Normalmente la stampa di questo tipo prevede un solo colore, il nero su fondo bianco, ma dosando la temperatura è possibile ottenere un secondo colore, di solito rossastro.

“Largamente utilizzata fino a pochi anni fa come supporto di stampa per fax, la carta termica sta trovando grande campo di applicazione nel ramo dei registratori di cassa come supporto cartaceo per la stampa degli scontrini”, dice l’enciclopedia.

Che contiene anche delle note storiche: la prima testina di stampa risalirebbe al 1965, messa a punto da Texas Instrument. Il primo terminale con stampante termica messo in commercio risalirebbe al 1969.

“La stampa è assolutamente silenziosa, ma sono possibili cancellazioni accidentali dello stampato causate da fonti di calore, come sole o termosifoni. La stampa inoltre tende a sbiadire nel tempo, dando luogo al noto fenomeno per cui dopo un po’ di tempo gli scontrini a stampa termica diventano illeggibili”, dice l’articolo.

Una delle componenti di questa carta è il bisfenolo A, che si sospetta sia cancerogeno. Sono in corso delle ricerche per sostituirlo con sostanze alternative.

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