Yelu Diela

Non si trovano sul web raffigurazioni di Yelu Diela, il personaggio che secondo la tradizione avrebbe inventato il Khitan small script nel decimo secolo.

Si tratta di una forma di scrittura simile a quella cinese, ispirata anche dal vecchio alfabeto uiguro, scrive Wikipedia in inglese, che dedica al personaggio, fratello più giovane del fondatore della dinastia Liao, Yelu Abaoji, appena tre righe.

Alla scrittura khitan non è dedicato neanche un articolo su Wikipedia in italiano, ma solo in inglese e in una manciata di altre lingue sconosciute.

Nell’articolo è inserita la tabella dei caratteri, ma sul mio browser viene riempita di tofu, ossia quadrati vuoti contenenti solo il codice di ciascun glifo. Evidentemente non ho installato un font che supporta questa forma di scrittura.

La forma delle principali lettere si può vedere in un’immagine sul sito Omniglot. L’aspetto è quello degli ideogrammi cinesi, sotto ciascuno c’è scritta una traslitterazione in lettere dell’alfabeto fonetico internazionale.

Il popolo khitan viveva in Manciuria tra il decimo e il dodicesimo secolo dopo Cristo. Inizialmente usava il “large script”, sostituito, anzi affiancato, dopo pochi anni dallo “small script”.

La lingua khitan è ormai estinta. 

In italiano il popolo può essere chiamato Khitan, ma anche Kathai, Quidan o Ch’i-tan, ma la pagina di Wikipedia che se ne occupa è intitolata Kitai.

Uno dei paragrafi dell’articolo è dedicato alla lingua e al sistema di scrittura. “Large script” e “small script” vengono tradotti in italiano come “calligrafia grande” e “calligrafia minuta”.

Dice l’articolo che le calligrafie kitai non sono del tutto decifrate, e che rimangono pochissimi resti di poesie e letteratura kitai.

Il nome del popolo è alla base della dicitura Catai che venne tradizionalmente attribuito alla Cina dopo i resoconti di Marco Polo. In lingua russa ancora oggi la Cina viene chiamata Kitay.

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