Crisi cubana degli anni Sessanta
In questi giorni si è detto che la Russia ha attaccato senza motivo l’Ucraina. Si è detto che chiunque è libero di scegliere le proprie alleanze. Ma si è parlato anche di una proposta di allargamento della Nato e qualcuno ha ricordato che nel 1962, quando Cuba scelse di allearsi con i russi e di ospitarne i missili, gli Stati Uniti lo considerarono un atto di aggressione e per poco non scoppiò la guerra.
Sul web si trovano, tra l’altro, le prime pagine di vari giornali italiani che raccontarono quell’episodio.
Una è quella de La Stampa che titola su due righe: “Kruscev offre a Kennedy il ritiro dei missili da Cuba / se gli americani smantellano le loro basi in Turchia”. C’è una a ad un solo livello, ma stretta. Le c e le e terminano in maniera insolita. Un dettaglio curioso è il puntino sulla i, di forma quadrata, che mi pare leggermente più stretto rispetto all’asta sottostante.
A differenza dei giornali di oggi, c’era una grandissima varietà nei font usati per la titolazione. In alto troviamo un sans-serif con contrasto, più giù ci sono un paio di slab, e la notizia della morte di Mattei è data con un sans-serif largo, con una c circolare con le estremità che si fronteggiano, mentre l’estremità della r è tagliata leggermente in obliquo.
L’altra prima pagina italiana che troviamo è quella del Corriere della Sera, che titolava “Blocco navale americano a Cuba”, tutto in maiuscolo, e sotto, in un corpo più piccolo “Le navi che portino armi saranno dirottate” (notare il congiuntivo).
Si notano la E con trattino centrale rialzato, la M con vertice centrale appuntito, e soprattutto la C, con dei terminali sbilenchi che oggi sono praticamente introvabili.
Le lettere erano compresse, la O aveva due lunghi fianchi rettilinei verticali, come si vede sulle prime pagine di molti giornali americani e inglesi che diedero la notizia in quei giorni (altri scelsero un serif all-caps).
Ovviamente, a differenza della stampa scandalistica, il New York Times aprì con un titolo su tre righe di molte parole (in altezza sarà il doppio rispetto allo spazio necessario alla testata, solito Cheltenam maiuscolo corsivo): “Gli Stati Uniti impongono il blocco delle armi a Cuba / dopo avere trovato siti per missili offensivi; / Kennedy pronto per la resa dei conti coi sovietici”.
I font usati per i titoli di apertura delle prime pagine dei due giornali italiani restano non identificati. Non solo sono fuori moda e non sono stati digitalizzati, a quanto ne so, ma se ne è dimenticata proprio l’esistenza. All’epoca solo gli addetti ai lavori si occupavano la tipografia, e solo loro avevano i cataloghi da consultare. Ma oggi che c’è internet non ho trovato nessuna ricerca in proposito.
Su Fonts In Use di tanto in tanto compare qualche quotidiano d’epoca (degli anni Sessanta troviamo quelli per la morte di Kennedy e per lo sbarco sulla luna), ma non ho trovato nulla che ci si avvicini anche lontanamente.
Altri due giornali italiani si possono trovare sul sito di un liceo svizzero. C’è un’altra prima pagina della Stampa: “Kennedy annuncia: Cuba è un arsenale russo”, e sotto, più piccolo: “Respingeremo tutte le navi che portano armi a Castro.
L’Unità lasciava tantissimo spazio bianco attorno ai titoli: “Cuba bloccata”, in grande, poi “dalle armate degli Stati Uniti” e aggiungeva “Si levi la protesta / in nome della / libertà dei popoli!”, con punto esclamativo. Tutte le righe dei titoli erano sottolineate, la penultima con una linea leggermente più corta del necessario. Caratteri senza grazie, quelli del titolo grande un po’ compressi, ma dall’aspetto secondo me un po’ impacciato.
Sullo scontro tra i Kennedy che si trovavano in quel momento alla Casa Bianca e i loro stessi generali, che premevano in tutti i modi per arrivare alla resa dei conti coi sovietici, è stato realizzato alcuni anni fa un film con Kevin Costner initolato Thirteen Days. L’ispirazione era tratta da un libro intitolato The Kennedy Tapes, mentre il titolo era quello di un libro scritto da Robert Kennedy e pubblicato nel 1969, un anno dopo la sua morte. Su Fonts In Use ci sono un paio di riflessioni su come era stata impaginata la copertina di quest’ultimo.
Commenti
Posta un commento