L’alfabeto cirillico
Nell’alfabeto cirillico che si usa per la lingua russa ci sono sei lettere che sono identiche alle corrispondenti dell’alfabeto latino, sia nella forma maiuscola che in quella minuscola: АЕОРСХ – аеорсх.
Ovviamente è identica soltanto la forma, mentre il codice di ciascuna lettera è diverso. Cioè, copiando e incollando queste lettere a formare ad esempio la parola “расе”, il correttore automatico la segna in rosso, perché anche se visivamente le lettere sono uguali a quelle latine, in realtà fanno parte di un alfabeto diverso. Tra l’altro non corrispondono neanche allo stesso suono. È risaputo che quella che sembra una C legge S e quella che sembra una P si legge R. Per cui la vecchia sigla dell’Unione Sovietica, CCCP, in realtà si leggeva SSSR (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche).
Altre quattro lettere sono uguali a quelle latine, ma solo nella versione maiuscola: ВМНТ. Se le trasformiamo in minuscole diventano: вмнт. Insomma, le lettere conservano la stessa forma ma sono più piccole, come fossero parte di un font maiuscoletto.
Due lettere somigliano ad altre che conosciamo, ma non sono identiche: КУ ricordano le nostre KY, ma non sono proprio uguali, nella versione maiuscola. In minuscolo invece diventano ку: la prima assume una forma ridotta della maiuscola, la seconda diventa tale e quale alla nostra y.
Ho parlato di alfabeto latino, ma in realtà alcune delle nostre lettere sono in comune con quelle dell’alfabeto greco (che hanno altri nomi): ΑΒΕΗΜΟΡΤΧ sono comuni a tutti e tre gli alfabeti, mentre ΖΙΚΥ le troviamo in greco e in italiano, ma non in russo (le ultime due ci sono nella versione modificata).
La Ν fa parte dell’alfabeto latino e greco mentre in russo compare in una forma inversa. Basta guardarla con un po’ più di attenzione per rendersi conto che non si tratta di una forma rispecchiata: infatti sono i tratti verticali ad essere spessi, mentre quello obliquo è sottile. Inoltre mentre una N latina viene disegnata in maniera asimmetrica, con una grazia in alto a sinistra ma non in basso a destra, in russo la lettera è come composta di due I identiche collegate: И.
Diverso è il discorso per la Я, che è davvero una R rispecchiata.
Altre tre lettere si trovano sia in russo che in greco, ma non in latino: ГПФ. Questo discorso vale però solo per le maiuscole. Infatti queste tre lettere, in minuscolo diventano rispettivamente гпф in russo e γπφ in greco. Come si vede, mentre nell’alfabeto cirillico viene mantenuta un’impostazione “architettonica” romana, il minuscolo greco è molto calligrafico.
Per il resto notiamo una lontana somiglianza tra Ж russa e Ψ greca.
Restano le lettere che sono proprie solo dell’alfabeto cirillico: БДЗЛЦЧШЩЪЫЬЭЮ. Quasi tutte rimangono invariate anche nella versione minuscola (дзлцчшщъыьэю), tranne la Б che diventa б.
Lo stesso alfabeto si usa anche in Ucraina, con alcune varianti. Ad esempio si trova una lettera І che in russo manca, e una Ґ, detta anche ghe capovolta, che è simile alla Г, pure presente, ma con grazia all’insù. Questa lettera era stata abolita ai tempi dell’Unione Sovietica, ma è stata reintrodotta dopo l’indipendenza del Paese (1991). È presente anche nella variante bielorussa dell’alfabeto.
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