Quando e perché non bisogna usare il Comic Sans

Nell'ambito della dibattito mondiale sull'esigenza o meno di bullizzare il Comic Sans c'è anche un video italiano, quello realizzato dalla youtuber Miss Creamy Creamy. "Oggi parliamo dell'infame, dell'ignobile, dell'innominabile Comic Sans. Non voglio fare un video in cui inveisco contro il Comic Sans (perché potrei farlo per vari motivi)", dice l'autrice all'inizio del filmato, precisando che intende solo spiegare il fenomeno Comic Sans e i motivi per cui il font è considerato brutto e nonostante questo viene usato a sproposito da tante persone.

"Non è un font tabù che non si può usare, come altri font che non dovrebbero proprio esistere. Il Comic Sans si può usare consapevolmente. Il problema è che viene spesso usato a sproposito", dice la youtuber. "I documenti non devono essere carini, le mail non devono essere carine. La maggior parte delle volte si dimentica che il font è partecipe al messaggio che stiamo veicolando. Se vogliamo essere presi sul serio non possiamo usare il Comic Sans ... E' una cosa che non va usata in contesti formali".

Quindi non nelle e-mail di lavoro, non nei curriculum, non nelle slide preparate per gli studenti. Non nelle tesi di laurea.

Coi bambini delle elementari si può usare, visto che non vengono messi in soggezione dalla forma delle lettere. E forse anche coi dislessici, anche se in effetti l'apposita associazione consiglia l'Arial.

Segue un accurato confronto tra Comic Sans ed Helvetica, per dimostrare che nell'Helvetica ci sono delle regolarità geometriche che si ripetono nelle varie lettere, e nel Comic Sans no. Fatto che dovrebbe essere scontato, visto che il Comic Sans riproduce una scrittura fatta a mano, che è irregolare per definizione. Peccato che il ragionamento non viene fatto sulla base del font originale, ma del Chalkboard, che è un font diverso, realizzato dalla Apple come sostituto. E per fortuna: la youtuber è così indignata dalle irregolarità del Chalkboard che rimarrebbe scioccata nel rendersi conto che il Comic Sans è molto più irregolare. Lo si può notare con lo strumento di Identifont che mostra al volo le differenze tra i due caratteri: mentre nel Chalkboard le aste delle m e delle n sono parallele, nel Comic Sans no; nel Comic Sans i tratti verticali di g o d non sono verticali e non sono rettilinei; la curva della R del Chalkboard è ampia ed equilibrata, mentre nel Comic Sans è più stretta e appuntita. E poi il Comic Sans non è del tutto un sans, visto che ha delle grazie impreviste sulla C (che si nota visto che è l'iniziale del nome), sulla s (che si nota perché compare nel nome) o sull'estremità inferiore del numero 2.

Il Comic Sans è firmato da Vincent Connare mentre il Chalkboard è rimasto anonimo: è stato pubblicato dalla Apple nel 2003.

Segue una carrellata di fotografie di usi del Comic Sans segnalati dagli utenti. A demoralizzare particolarmente la youtuber è un’etichetta della Salsa Rosa della Calvé. Possibile che non sia un fotomontaggio?

Io invece mi chiedo: è davvero Comic Sans? A prima vista ho pensato che non lo fosse: la s nella parte superiore mi sembra troppo regolare, e la curva inferiore è troppo stretta. Ma in realtà è solo perché si tratta della versione Bold, in cui le lettere hanno una forma leggermente diversa rispetto a quelle della versione Regular (basta scrivere una parola e metterla in grassetto per rendersi conto della differenza).

Nel filmato viene anche citato un video realizzato l’anno prima (2019) da un altro youtuber italiano sullo stesso argomento, ma con un intento diverso: quello di convincere tutti quelli che stanno odiando il Comic Sans che “stanno perdendo del tempo e stanno indirizzando la propria rabbia creativa nella direzione sbagliata”.

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