Stampa su... cielo!

Qualche giorno fa stavo vedendo i sistemi che si usano per stampare i loghi degli sponsor sull’erba dei campi sportivi. In realtà non si tratta di stampa vera e propria: in gran parte si usano ancora gli stencil, e quando viene usato un robot, questo è in grado di segnare solo la traccia dei contorni del disegno. La colorazione deve essere effettuata a mano.

Fanno eccezione soltanto alcune scritte slab molto grandi, per le quali si può programmare lo stesso robot che è stato progettato per tracciare le linee del campo. Andando avanti e indietro può disegnare le lettere tutte in un colore, come fosse la testina di una stampante, e con un secondo passaggio può aggiungere anche un secondo colore, ad esempio il contorno delle lettere.

Ma se l’erba può sembrare un supporto strano su cui stampare, ce n’è uno ancora più strano: il cielo. Già, perché è stata messa a punto una tecnologia digitale che permette di realizzare delle scritte usando gli sbuffi di fumo di piccoli aerei, come quelli delle frecce tricolori.

Tradizionalmente era possibile tentare di scrivere qualcosa sul cielo solo avendo a disposizione un pilota in grado di fare delle acrobazie: non era una cosa facile, e comunque le lettere venivano fuori tutte storte.

Grazie all’informatica invece è ora disponibile un sistema diverso e molto più pratico, chiamato digital skywriting. Si prendono cinque aerei e li si fa volare affiancati ad un’altezza ben precisa. A questo punto si attivano i dispositivi che producono il fumo, che non sono controllati manualmente, ma collegati ad un apposito software in cui è memorizzata la scritta da realizzare. Per ottenere una I tutti e cinque i velivoli fanno partire un breve sbuffo di fumo in contemporanea. Per una L i primi quattro fanno solo uno sbuffo breve, per l’asta verticale, mentre l’ultimo ne fa quattro o cinque, per allungare l’asta orizzontale. Per la T è il primo che inizia a sbuffare prima degli altri, e termina per ultimo.

Gli aerei volano in rettilineo sopra la città, e dietro di loro compaiono gradualmente le lettere dell’alfabeto, visibili per chilometri e chilometri.

A livello commerciale questa tecnologia si può sfruttare a scopi pubblicitari, per mostrare a tutti uno slogan o un indirizzo web di un’azienda. Oppure può essere usato per qualche campagna di sensibilizzazione, e una delle compagnie che per prime hanno fornito questo servizio ha messo in chiaro che avrebbe diffuso solo messaggi positivi.

Nel 2016 però, prima delle elezioni presidenziali americane, qualcuno in California ha realizzato la scritta “L’America è grande! Trump è disgustoso”.

In effetti non sarebbe un bello spettacolo se, alzando gli occhi al cielo, ci si trovasse di fronte ogni volta il messaggio di qualcuno che insulta qualcun altro, pensando che sia a fin di bene.

Per fortuna il vento può cancellare la scritta nel giro di pochi minuti.

Del resto c’è anche di peggio. Una startup russa ha pensato di realizzare dei satelliti in grado di disegnare delle scritte sul cielo notturno. La notizia è circolata nel 2019, e per l’anno scorso il piano sarebbe già potuto essere messo in pratica, ma per fortuna ancora non è stato così.

Il meccanismo si baserebbe su una flotta di satelliti dotati di pannelli riflettenti in grado di dirigere la luce del sole sulla terra, dopo il tramonto. Così, guardando il romantico cielo stellato in un posto isolato tra i boschi, ci si troverebbe improvvisamente di fronte il logo di una bevanda gassata o di un fast food. Peggio ancora per gli scienziati che tentassero di osservare stelle lontane e verrebbero ostacolati dai satelliti luminosi. Senza contare la solita preoccupazione che interessa anche le flotte di satelliti per le comunicazioni: più corpi sono in orbita, più è alto il rischio di collisioni a catena.

A quanto sembra gli Stati Uniti avrebbero delle leggi contro questo tipo di pubblicità già dal 1993. Ma la Russia no.

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