Stampa su... erba!

Domenica l’Italia del rugby ha perso 33 a zero all’Olimpico contro l’Inghilterra. Sul campo e intorno erano disegnati i loghi degli sponsor (tra cui birra Guinness e TikTok). È un’usanza che viene messa in pratica già da parecchi anni: non solo la scritta è disegnata a terra anziché essere stampata su un pannello, ma è anche deformata in maniera tale da apparire rialzata rispetto al terreno. Come se fosse un cartello orientato esattamente verso la telecamera, mentre invece è tutto un gioco di prospettiva.

Ma come si fa a stampare una scritta su manto erboso?

In realtà non è detto che la scritta sia stampata. Dovrebbe essere realizzata a mano da una squadra di addetti. I quali però devono avere un sistema di punti di riferimento per regolarsi.

Il sistema tradizionale è quello dello stencil. Bisogna disporre sul campo degli striscioni di plastica da cui è stata ritagliata la forma delle parti da colorare. Gli striscioni vanno allineati tra di loro, poi gli operai camminandoci sopra spruzzano i colori con la bomboletta. Le aperture sullo striscione danno alla macchia di vernice la forma voluta. 

Questo sistema si usa ancora, ma ha vari inconvenienti. Il primo è che più è grande la scritta da realizzare più sono ingombranti e pesanti gli stencil di cui si deve disporre (In quest’altro video si vede la realizzazione di una scritta enorme ma regolare assemblando insieme componenti che sembrano di compensato). Il secondo è che c’è bisogno di un lavoro preparatorio di messa a punto dello stencil (disegnare il simbolo e ritagliarci le varie parti). Il terzo è che una volta preparato uno striscione sulla base del calcolo di una certa prospettiva, il disegno non può più essere cambiato. Così lo stampo per realizzare la scritta sulla parte destra del campo dovrebbe essere diverso rispetto a quello che serve per realizzare la stessa scritta nella parte sinistra del campo.

La tecnologia è intervenuta a semplificare le cose: è stata inventata una sorta di testina robotica che può tracciare sul prato un disegno realizzato in digitale.

Si tratta di un apparecchio a quattro ruote, grande come un vecchio aspirapolvere, che si muove da solo tracciando sul campo linee sottili, tutte dello stesso colore, che poi serviranno da guida per il personale che dovrà ricalcare a mano i contorni e riempirli di vernice.

Qualcuno ha scritto che il robot potrebbe essere diretto a distanza tramite un laser, e questo farebbe pensare alla possibilità, attuale o futura, di alterare sul posto la prospettiva del disegno, a seconda di come vengono posizionati gli strumenti e delle istruzioni che vengono inserite nel programma. In alternativa sarebbero necessarie immagini diverse per le varie parti del campo, che comunque non sarebbero di particolare ingombro visto che possono stare nelle memoria di un tablet. Purtroppo nessun videomaker ha documentato questa fase delle operazioni. 

Scritte enormi ma regolari possono essere realizzate facilmente anche con i robot che sono stati inventati per tracciare le linee di gioco dei campi di football, calcio e rugby.

Un altro robot per tracciare i contorni compare per pochi secondi nel filmato realizzato per un’iniziativa promozionale di Gillette. Su un prato di 2800 metri quadri è stato tracciato un ritratto del tennista Federer, che poi è stato coperto di schiuma e rasato con un rasoio gigante. Quasi tutte le inquadrature del filmato riprendono le persone che a mano spruzzano la vernice sull’erba. Ma il robottino che viene inquadrato all’inizio, fuori contesto, fa pensare che sia stato lui a “stampare” la base su cui è stato ricalcato il disegno.

Sul sito ufficiale dell’azienda che si è occupata del progetto si può vedere una ricca carrellata di immagini di scritte realizzate sull’erba, sia nei campi da gioco, con prospettiva falsata, sia in altri contesti. 

Altre aziende sono attive in questo settore, nei vari Paesi del mondo. Alcune mettono in evidenza principalmente il fatto che sanno dare alle scritte l’aspetto 3d, ma ovviamente non svelano i trucchi del mestiere. L'effetto 3d può essere realizzato anche su tappeti da posizionare di volta in volta (fuori dal campo, ovviamente), o adesivi stampati da incollare sul pavimento di un palasport. 

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