Swamp Thing
Swamp Thing, il mostro della palude, è un personaggio dei fumetti della casa editrice statunitense Dc Comics, lanciato nel 1971. La serie è stata interrotta nel 1976, ma ha lasciato una traccia nell’immaginario collettivo americano. Nel 1982 l’idea è stata ripresa per un film. Il personaggio ricompare poi più e più volte, in varie serie di fumetti pubblicate in contesti diversi, e nei videogiochi. Nel 2019 esce una serie tv live action (con attori in carne ed ossa) sulla piattaforma di streaming Dc Universe.
Sui fumetti il nome del personaggio era scritto in copertina con caratteri fatti in modo da ricordare i vegetali che marciscono in una palude. Le lettere erano sfumate da un colore chiaro ad uno sempre più scuro scendendo. Di volta in volta si sceglievano abbinamenti diversi: spesso si usava il verde o il blu in varie tonalità, ma andavano bene anche il giallo, il rosso, il viola.
Per le locandine del film venne scelto lo stesso stile, sia per quanto riguarda la forma delle lettere che l’idea di cambiare la sfumatura. Per ottenere quest’ultimo effetto, in alcuni casi è stato utilizzato l’effetto retinatura ingrandito, altre volte un tratteggio, a ricordare che il film è derivato dal fumetto. La catchphrase (“La scienza lo ha trasformato in un mostro, l’amore lo ha cambiato ancora di più”) era scritta in caratteri che ricordavano il lettering di un fumetto.
Dalla testata della rivista è derivato un font, che si può scaricare su Dafont con licenza donationware. Si chiama Marsh Thing (marsh è sinonimo si swamp, palude). Il contorno delle lettere riproduce lo stesso effetto dell’originale, ma si è rinunciato alle sfumature. I tratti sono a tinta unita, ma in compenso il carattere è stato realizzato in varie versioni: regolare, inclinata a destra, inclinata a sinistra, outline, ombreggiata, condensata, larga, con contorno esterno aggiunto, con lettere già attaccate una all’altra... In totale sono 20 file dei caratteri.
Per le altre serie e i sequel è stato scelto un lettering diverso (quello del videogioco era nello stesso stile, ma con forme differenti).
Per la locandina della serie tv del 2019 invece è stato usato il Gin, di Mattox Shuler, Fort Foundry, acquistabile sul sito di Adobe. La forma base delle lettere è rettangolare, con gli angoli smussati a 45 gradi. Alle estremità c’è una scampanatura improvvisa, a formare delle grazie triangolari. Le estremità orizzontali di lettere come la T (E,F,L,Z) sono tagliate in obliquo. Sulla scritta sono stati aggiunti profili e ombre di sterpaglie, a rendere la scritta inquietante come l’originale.
Su Dafont si può trovare anche un altro progetto chiamato proprio Swamp Thing, nella categoria Fantasia/Horror. Autore sconosciuto. È un maiuscoletto inquietante col contorno molto frastagliato.
Non mi pare sia derivato da uno dei prodotti ufficiali successivi, potrebbe essere solo una libera interpretazione.
Nel settore horror del sito ci sono altri font che si basano sugli stessi principi, ad esempio lo ShadowOf The Deads, di Imagex.
In prima pagina oggi c’è anche lo Swamp Witch, di Sinister Fonts, che pure si riferisce ad una palude, sebbene qui si parli di una strega anziché di un mostro. Si tratta di un font spettacolare perché mentre la parte superiore della scritta è disegnata normalmente (anche se con contorno frastagliato e linee irregolari), la metà inferiore delle aste si assottiglia e ondeggia rispetto alla direzione dell’altra metà Il risultato è che la parte inferiore delle lettere sembra vista in trasparenza attraverso l’acqua stagnante. Un effetto molto interessante.
La licenza è totalmente gratuita. L’autore si raccomanda di usarlo solo in usi display e non nei paragrafi di testo.
È il suo secondo font più scaricato ieri.
Sinister Fonts è specializzato in caratteri horror, con qualche incursione tra i cosiddetti gotici moderni.
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