Thonmi Sambhota. La sacra sillaba Om
Thonmi Sambhota è il leggendario inventore della scrittura tibetana.
Wikipedia non riporta la sua data di nascita e di morte, ma si limita a scrivere “fl. VII secolo”, dal latino floruit (egli fiorì) che si usa come indicazione temporale approssimata nelle biografie e cronologie di personaggi di cui appunto non si conoscono date di nascita e di morte.
I motori di ricerca ne restituiscono numerosi ritratti, dipinti in stile asiatico, molto suggestivi. L’uomo viene raffigurato con i capelli neri, a volte senza traccia di barba, altre volte con baffetti e pizzetto. In testa ha uno strano copricapo bianco. Siede a gambe incrociate. Con una mano regge un supporto molto largo, con l’altra vi traccia sopra qualche scritta con i segni che ha inventato.
L’alfabeto si compone di 30 simboli consonantici che incorporano anche la vocale a, più altre quattro vocali, più altri simboli utilizzati per trascrivere parole sanscrite.
Detto così sembra semplice, in realtà si trovano in circolazione anche tabelle di consonanti congiunte che possono complicare le cose.
Anche i numeri hanno una forma propria, la punteggiatura fa storia a sé. Per indicare il punto, ad esempio, c’è un simbolo a forma di chiodo verticale, con la punta verso il basso, o di due chiodi, a seconda se bisogna indicare la fine di una sezione o dell’intero argomento.
Il simbolo di parentesi è una specie di 6 aperto, a spirale, coricato da un lato, con tre cerchietti disposti a triangolo dal lato del testo.
Fino al settimo secolo il Tibet non aveva un sistema di scrittura, che divenne necessario con la diffusione dei testi sacri del buddismo. Ci si ispirò a lettere in uso in India, anche se la lingua che si parlava aveva elementi in comune col cinese, la cui scrittura sarebbe forse stata più adatta.
Wikipedia scrive che nella diffusione dei testi buddisti cinesi ebbe una notevole importanza la xilografia, tecnica di derivazione cinese che si avvaleva di matrici di legno incise.
Sul web si trova anche un saggio di una certa Michela Clemente che si sofferma su quest’argomento. L’autrice è italiana, ha studiato all’università La Sapienza di Roma, ma è attiva a Cambridge, quindi il testo è in lingua inglese.
A quanto pare la stampa si sviluppò più o meno nello stesso periodo sia in Tibet che in Occidente. Però per gli occidentali la nascita della stampa viene fatta coincidere con quella della tipografia (che faceva uso di caratteri mobili in metallo), anche se da vari decenni si stampava con la tecnica della xilografia, che però ha avuto una portata molto limitata.
Nell’immaginario collettivo ancora oggi il Tibet è collegato col buddismo, per via della figura del Dalai Lama.
Capita quindi di vedere in giro qualche scritta in alfabeto tibetano, tra cui la sacra sillaba om, che ha un aspetto diverso rispetto alla versione che vediamo anche tra le emoji dei nostri cellulari (che somiglia vagamente al numero 30) che invece nasce dall’unione di due caratteri della scrittura devanagari.
La parte centrale della lettera sembra caratteristica, e disegnarla con cura è una forma di meditazione, per alcuni. In realtà quella parte è comune a tutte le vocali dell’alfabeto. Praticamente esiste un simbolo unico per tutte le vocali tibetane. Senza aggiunte, si pronuncia a, mentre con segni diacritici aggiunti sopra o sotto diventa ciascuna delle quattro vocali rimanenti.
Il segno vocalico sovrastato da un tratto che a me ricorda un gabbiano con le ali spiegate rappresenta la o. Il cerchietto sovrastante invece non si trova in nessuna delle tabelle di base che si trovano sul web. Può anche darsi che si tratti di uno dei segni aggiuntivi che si usa solo per parole di altre lingue e non per la lingua tibetana standard.
L’om tibetano è anche un carattere tipografico a sé: lo si trova col codice u+0f00. L’om devanagari invece è a u+0950.
Ovviamente gran parte dei font ne è sprovvisto. Una versione si trova nel Microsoft Himalaya, che già dal nome fa capire che è stato pensato per le lingue di quella regione.
Altrimenti la sillaba si compone con u+0f68, u+0f7c, u+0f7e.
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