Arial Grotesk

C’è una fonderia fantasma, che sta al di fuori di tutti i principali circuiti internazionali, che si chiama Alfa Type, e sul suo sito ha lanciato un font che si chiama Arial Grotesk.

“Questo è il nuovo Arial. Per favore, disattivate il vostro vecchio Arial”, dice lo slogan.

Cliccandoci sopra compaiono vari specimen in lingua italiana. Sembra esserci qualcosa di strano in lettere come la l, una deviazione impercettibile nel percorso. E la a è ad un solo livello, pure con quell’effetto strano sull’asta a sinistra.

La fonderia è stata fondata nel 2006 da un certo Joseph Miceli. “La lingua del sito è inglese per motivi ovvi, ma potete tranquillamente scriverci in italiano!”, dice il sito. Alfa Type è il progetto di una sola persona, ma aperto a collaborazioni.

Gli specimen sono presi dinamicamente da da vari feed rss. Un disclaimer prende le distanze dai contenuti eventualmente pubblicati.

Secondo Devroye all’Arial Grotesk avrebbe contribuito anche Michelangelo Nigra, basato a Torino.

Arial sembra essere un adattamento della venerabile serie 215 Grotesque della Monotype, ridisegnato provando ad adattarsi alle proporzioni e al peso dell’Helvetica, avrebbero scritto gli autori da qualche parte nella presentazione del progetto. L’Arial Grotesk sarebbe più fedele all’originale, dicono.

La pagina di Wikipedia dedicata al Monotype Grotesque mostra il confronto tra questo e l’Helvetica e l’Arial.

Il Grotesque risale al 1926, disegnato da Frank Hinman Pierpont.

Sempre secondo Wikipedia i Monotype Grotesque 215 e 216 vennero disegnati ispirandosi alla famiglia Venus della Bauer o alla Ideal della Berthold. In periodi diversi vennero aggiunte nuove versioni, senza curarsi troppo della coerenza.

Dopo la guerra venne reso disponibile per le macchine per la composizione a caldo. Quando scoppiò la moda dell’Helvetica (Haas e poi Linotype) si pensò di adattare il tutto a uno stile più contemporaneo con il nome di Neo Grotesque, ma il progetto, dopo essere stato accolto con poca convinzione, non venne mai portato a termine. 

Wikipedia accenna al fatto che la Monotype avrebbe preso in licenza l’Univers di Frutiger (Deberny&Peignot, poi Linotype).

Attualmente il sito di Monotype è impaginato in Helvetica Now, con a ad un solo livello.

E l’Helvetica Now è anche il primo font che viene mostrato di questa fonderia su My Fonts, con tanto di stellina Bestseller. Nell’anteprima del sito, la a è a doppio livello.

La scelta di battezzare un font Arial Grotesk sicuramente attira l’attenzione, ma in effetti c’è da sperare che non la attiri troppo. Tra le linee guida di My Fonts c’è anche la regola che non bisogna dare al proprio progetto un nome troppo simile a quelli già esistenti, per evitare conflitti. Proponendo al sito un font col nome sbagliato, questo viene bocciato, evitando possibili grane legali al disegnatore. Lavorando in proprio non si corre il rischio di bocciature per il nome, ma si resta più esposti ad eventuali ritorsioni.

Un altro font di Alfa Type si chiama Romano, e mostra negli specimen, dietro le scritte casuali attinte dai feed, immagini dei film di Thomas Milian. 

Le grazie sono scampanate, il punto è a forma di diamante.  Qualche vertice è posizionato in maniera imprevista, a spezzare le curve.

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