Com’è gestire una fonderia indipendente?
Quest’anno si è svolto un incontro via Zoom tra i responsabili di varie fonderie indipendenti. Tra loro c’era Tobias Frere Jones, e poi c’erano designer da Norvegia, Repubblica Ceca, Svizzera, Olanda e New York.
Un resoconto (in inglese) dell’iniziativa è stato pubblicato a fine febbraio su Eye On Design, sito gestito da Aiga (American Institute of Graphic Arts), l’associazione professionale no-profit più vecchia e grande di tutti gli Stati Uniti.
Nei vari interventi si è parlato dei motivi che spingono ad intraprendere un’attività di questo tipo; delle strategie economiche (realizzare font di grande richiesta per sbarcare il lunario, e affiancare a questi qualche progetto più di nicchia); di organizzazione; di identità. Si è concluso con le difficoltà nel mettere a punto alfabeti per scritture africane, su cui esistono poche frammentarie informazioni, ma che rappresentano un terreno non ancora dissodato.
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