Hangul

L’hangul è l’alfabeto che si usa per scrivere in Corea del Sud. Le stesse lettere sono usate anche in Corea del Nord, ma col nome di chosongul.

Apparentemente si tratta di un sillabario: ad ogni carattere corrisponde una sillaba, come nel cinese.

A differenza del cinese però, dove non c’è nessun legame tra la forma del carattere e la sua pronuncia, qui ogni simbolo è ottenuto dalla somma delle forme base dei suoni che lo compongono.

Ad esempio la sillaba han è composta dal simbolo della h affiancato da quello della a che sovrasta quello della n. La sullaba gul si ottiene mettendo uno sull’altro il simbolo della g, quello della u e quello della l

Questo rende molto semplice imparare a leggere le singole sillabe. E anche scriverle: una tastiera coreana contiene soltanto 26 caratteri di base. L’utente digita vocali e consonanti una alla volta, e il software le compone insieme, gradualmente, a formare un glifo unico.

Si può fare la prova usando la tastiera virtuale che si può attivare nel traduttore automatico di Google.

Una volta completato il carattere, volendo cancellare non si cancella soltanto l’ultima lettera digitata, ma l’intero glifo composto.

Questo vuol dire che il font contiene centinaia di glifi composti, e c’è qualche stratagemma software per inserirli automaticamente al posto delle forme base digitate dall’utente.

Non solo: è stato osservato che la forma delle componenti di base non è casuale, ma ha qualche analogia col modo in cui viene disposta la lingua, la gola, la bocca pronunciando alcune lettere. Con qualche trucchetto mnemonico è facile imparare il suono associato a ciascun simbolo.

In Windows un font che contiene i caratteri coreani è il Malgun Gothic, messo a punto per Microsoft da Kyoung-bae Lee e Daekwon Kim, “avvalendosi della tecnologia Cleartype”.

La descrizione cita anche lo Hunminjeongeum, che secondo Wikipedia “È il primo e unico testo al mondo che sia mai stato pubblicato per illustrare un nuovo alfabeto ed è stato incluso dall’Unesco nel programma Memoria Del Mondo nel 1997 per il valore linguistico, culturale e ideologico”.

Si tratta di un testo scritto nel 1446 in cinese classico, in sei capitoli.

Wikipedia ne mostra una pagina: si nota una lettera hangul in alto a sinistra, e poi logogrammi cinesi disposti in verticale all’interno di una tabella con contorno nero, tutto realizzato a mano.

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