Il fracasso e il silenzio in una tipografia
Su Youtube si può vedere un video grezzo che mostra le attività all’interno di uno stabilimento per la stampa tipografica in rilievo in Asia.
L’inquadratura rimane fissa su un dettaglio per alcuni secondi, poi col montaggio stacca su un altro dettaglio.
Non sono state aggiunte parole o colonna sonora, così lo spettatore può gustarsi il fracasso delle apparecchiature al lavoro.
Apparentemente non ci sono caratteri mobili, ma lastre che presentano le lettere in rilievo.
I fogli vengono pescati in automatico grazie a tubicini aspiranti.
Un altro filmato asiatico mostra invece una situazione molto più tranquilla e silenziosa. Un tipografo che ripone i caratteri ciascuno nel proprio scompartimento. Operazione molto laboriosa, perché la scrittura cinese è composta di migliaia di caratteri, per cui le casse formano un’intera parete.
Le lettere devono essere smistate nel minor tempo possibile, per cui il tipografo deve muoversi con sicurezza, senza inutili perdite di tempo nella ricerca di ogni posizione.
Vediamo poi la fase di composizione di alcuni testi, e il montaggio della forma sulla macchina da stampa.
Solo a questo punto la macchina viene accesa e si comincia a sentire il rumore del motore che gira e poi lo sferragliare dei vari pezzi che scorrono uno sull’altro.
In questo caso non esiste un automatismo per quanto riguarda il pescaggio dei fogli: l’operatore deve quindi inserirli uno alla volta. Tutto il resto invece avviene in automatico.
Si passa poi alla taglierina per eliminare con un colpo solo le parti superflue dall’intera risma.
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