Star Jedi

Il font più scaricato ieri su Dafont nella categoria Techno è lo Star Jedi, di Boba Fonts. È palesemente ispirato al logo di Guerre Stellari, ed è disponibile in quattro versioni: normale, outline, comstock (linee che seguono il contorno esterno delle lettere) e un’altra che apparentemente è uguale alla prima ma con qualche lettera dalla forma variante. Ad esempio alcuni tratti di N, Z, R sono curvi anziché rettilinei.

Si tratta di un font gratuito al 100%, quindi la qualità lascia molto a desiderare. È online dal 2005, aggiornato l’ultima volta nel 2012, ed è molto vicino ai 6 milioni di download.

Le lettere sono tutte maiuscole, ma disponibili in due versioni. Al posto delle maiuscole troviamo la versione con tratti aggiuntivi rettilinei che servono per unire le lettere alle precedenti o alle successive. Al posto delle minuscole troviamo la versione senza tratti aggiuntivi.

A prima vista il font contiene un bug, che in realtà è una scelta ben precisa, che per alcuni potrebbe essere discutibile. Molte lettere sono fuori posto. Digitando O viene fuori una N, digitando Q viene fuori una M. Digitando Z esce una A. Al posto della U c’è una K.

Che è successo?

Semplice: mentre il set minuscolo delle lettere è stato realizzato normalmente, il set maiuscolo è stato interpretato come un’insieme di varianti. La A può essere agganciata alla lettera precedente o alla successiva, a seconda della parola che si sta componendo. E lo stesso vale per N e M. Anziché inserire le forme varianti tra i caratteri speciali, l’autore ha deciso di posizionarle tutte in modo che siano facilmente accessibili da tastiera. Così se per esempio scrivo la parola “trovata” tutto in minuscolo viene visualizzata correttamente, a lettere maiuscole e separate. Se invece voglio che le due A finali risultino unite alla T devo scrivere “trovZtA”. Al posto della Z compare una A con tratto aggiuntivo che si allunga verso destra, al posto della A compare una A con tratto aggiuntivo che si allunga verso sinistra.

Peccato che questo stratagemma è stato attuato soltanto nella versione regular del font. Questo vuol dire che se compongo una parola in regular la visualizzo correttamente con le lettere varianti, ma se poi mi viene in mente di convertirla in outline ecco che mi ritrovo le lettere fuori posto.

Anche in questo caso c’è una spiegazione. Nella versione outline infatti sono state previste varianti diverse. La A è disponibile in versione normale o in una versione a cui mancano alcuni segmenti in basso, per poter essere agganciata alle lettere precedenti o successive. Lo stesso discorso vale per la Z o la R. Nella posizione delle minuscole troviamo la lettera corretta, in quella delle maiuscole la versione ritoccata.

In pratica se scrivo “RAS” l’estremità della gamba della R outline rimane aperta, andando a puntare verso l’estremità dell’asta sinistra della A, che rimane aperta, e lo stesso discorso vale per la giunzione tra A ed S.

L’idea potrebbe essere buona, ma ci sono due problemi: prima di tutto le lettere non si toccano quindi rimane una fessura tra una lettera e l’altra. Secondo: restano aperte anche l’estremità di destra della S e gli agganci per le grazie di sinistra della R, anche se non ci sono lettere a cui agganciarsi.

Un problema che non è semplice da risolvere, per chi vuole progettare un font in grado di adattarsi ad ogni combinazione.

Il risultato è che se scrivo la parola “transport” tutta in maiuscolo, resta una bordo aperto sulla T a sinistra, sulla R in basso a sinistra, due sulla N in alto a sinistra e a destra, due sulla seconda R a sinistra, e due sulla T in alto. E quel che è peggio, al posto della O c’è una variante della R con gamba che scende sotto la linea di base.

Insomma la o dovrei metterla per forza minuscola, e magari anche la r e la t, visto che non c’è modo di farle agganciare tra di loro. E comunque resterebbero delle fessure aperte senza motivo.

Un metodo molto laborioso che dà risultati poco soddisfacenti.

Boba Fonts ha caricato solo quattro progetti sul sito. Un gotico/moderno, un fantasia/animazione e un altro techno/fantascienza realizzato senza linee curve e con segmenti orientati secondo angoli insoliti.

Di questi, solo il secondo, Bumbazoid, ha superato i 100 mila download (è arrivato a 204 mila). Gli altri sono lontanissimi dai sei milioni dello Star Jedi

Lo Star Jedi è il più popolare font gratuito ispirato alla saga di Star Wars. Comunque ne esistono altri come di Distant Galaxy di Shy Foundry, disponibile anche in versione italica, dove pure si è dovuto pasticciare un po’ per ottenere una versione outline con le varianti necessarie a unire eventualmente alcune lettere con quelle adiacenti.

Ad esempio qui troviamo la T outline che in un font è chiusa sia a destra che a sinistra, mentre nel font che contiene le varianti è aperta o a destra o a sinistra ma non da entrambi i lati. Quindi non è possibile unire la T a tutte e due le A nella parola “trovata”.

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