Bitstream

La Bitstream è stata una delle prime fonderie digitali. Nata nel 1981 grazie a Matthew Carter e Mike Parker, è stata acquistata dalla Monotype nel 2012.

“È famosa tra gli appassionati di tipografia e i professionisti per essere stata una delle compagnie che hanno aperto la strada verso la democratizzazione dei caratteri”, dice la scheda su My Fonts. “Per secoli i caratteri sono stati dominio esclusivo di tipografi specializzati che facevano funzionare presse grandi e ingombranti. Con la nascita dei caratteri digitali c’è stata una rivoluzione nell’industria che ha messo in grado la Bitstream di aiutare la crescita nel settore del desktop publishing. I fondatori della compagnia condividevano una visione nella quale il desktop publishing e i caratteri digitali avrebbero aperto nuove porte e consentito l’accesso di caratteri precedentemente esclusivi a un pubblico più ampio”.

Lo stesso sito My Fonts è stato aperto dalla Bitstream nel 2000.

La stesssa storia, Wikipedia la racconta con ben altre parole, quelle di un certo John Hudson: la vendita di un gran numero di caratteri su cd a prezzo scontato è stato “uno dei peggiori casi di pirateria nella storia dei caratteri tipografici”, ha detto Hudson. Il quale è un type designer, ha fondato una fonderia digitale, ha lavorato al supporto multilingue per molti font, membro del gruppo del W3c che si occupa di webfont (che regola il formato Woff) ed è istruttore ai Type Camp.

Tre font Bitstream si possono scaricare anche da Font Squirrel: Vera Sans, Vera Sans Mono e Vera Serif.

Chissà perché, ordinando per rilevanza i font Bitstream vengono fuori in ordine alfabetico. Tra i primi compare l’Amazone, disegnato da Leonard H. D. Smit nel 1958, Identifont non dice per chi, un corsivo calligrafico che mi è capitato davanti di recente, anche se non ne ho ancora scritto.

Invece su Identifont la scheda della fonderia mostra la top ten dei font più cercati sul sito. Al primo posto c’è il Futura, seguito da Aurora Bold Condensed e Baskerville. Appunto, celebri font realizzati da altre fonderie e poi digitalizzati da Bitstream per usi web o di desktop publishing.

Seguono Iowan Old Style Bt, Geometric Slabserif 703, Swiss 721, Zapf Calligraphic 801, Stencil, Ad Lib e Vag Rounded.

Lo Swiss 721 non è altro che un clone dell’Helvetica. Identifont ne attribuisce il disegno a Max Miedinger ma l’anno è il 1982. In realtà l’Helvetica di Miedinger è in circolazione dal 1957.

A volte i classici sono pubblicati da Bitstream sotto un altro nome, per aggirare le leggi sul copyright. Ad esempio il Times Ten è commercializzato col nome di Dutch 801.

Matthew Carter è uno dei designer più cercati su Identifont.

Ha lavorato per la Bitstream una decina di anni.

Il suo nome è noto in lungo e in largo perché c’è la sua firma in Verdana, Tahoma e Georgia, tre font di sistema della Microsoft.

Commenti

Post più popolari