Deepdene
Barry Schwartz ha disegnato soltanto cinque tipi di carattere, caricati tutti su Google.
I più popolari al momento sono il Sorts Mill Goudy, il Goudy Bookletter 1911, il Fanwood Text, seguiti dal Prociono.
L’ultimo è il Linden Hill, anche questo ispirato a un lavoro di Goudy: il Deepdene, fine anni Venti, inizio anni Trenta del secolo scorso.
È un serif oldstyle, ossia con poco contrasto tra i tratti e asse obliquo nella lettera o. Oltre al tondo, c’è anche un corsivo, in stile upright italic, ossia con le aste quasi verticali.
Anche nel Linden Hill la pendenza del corsivo è molto ripida.
Il Deepdene è stato spesso usato nelle pagine dei libri.
Fonts In Use ne segnala un solo uso, per il cast sul manifesto di un film su Dracula del 1978. Ovviamente le scritte più in grande sono state composte in caratteri più adatti ad usi display: il titolo in Publicity Gothic, 1916, dai contorni molto frastagliati.
Il sito non conosce neanche il nome del Linden Hill. Ciò nonostante, ha cinque segnalazioni riguardanti i font di Schwartz: due per il Sorts Mill Goudy, una per il Fanwood e una per il... Bonveno Cf.
E questo nome da dove spunta? È un senza grazie geometrico che pochi conoscono. La e ha il tratto centrale in salita. Risulta disegnato nel 2006, ed è disponibile gratuitamente su Font Squirrel, oltre che sul sito di Crud Factory. Qui è possibile trovare gli altri font di Schwartz e il Juvelo, forse la prima digitalizzazione del Diethelm Antiqua di Walter Diethelm.
Questo autore è quasi sconosciuto su Identifont. Di lui il sito conosce solo l’Arrow, pubblicato dalla Visual Graphics Corporation nel 1965, un carattere umanistico digitalizzato nel 2010 da Nick Curtis col nome di Seta Reta Nf (Nick’s Fonts).
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