Font per la scrittura irlandese

Sul web si trova un pdf in inglese con la storia dei caratteri irlandesi. Si parte dall’ogham, si passa attraverso i manoscritti tipo il libro di Kells, e si arriva ai vari caratteri tipografici realizzati nel corso dei secoli.

Alcune pagine contengono anche esempi tratti dai libri d’epoca. Si riconoscono stili diversi. Nei manoscritti medievali molte lettere tendevano ad avere una forma circolare e ad unirsi a quelle precedenti e successive. Nei libri stampati seicenteschi invece notiamo lettere ben separate una dall’altra, forme irregolari più simili alla scrittura a mano che alla perfezione architettonica del romano, e presenza di tratti discendenti, spesso appuntiti.

Il fatto è che all’epoca si usavano la r e la s insulari, ben diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati. Entrambe avevano l’asta di sinistra che terminava con un tratto discendente. Anche la f era discendente, in memoria dei tempi dell’onciale. La g insulare aveva la particolarità di non avere l’occhiello superiore, ma solo quello inferiore. E poi notiamo una d che ricorda l’onciale, senza tratto ascendente, ma simile ad una o con un’estremità che spunta in alto verso sinistra.

Nell’Ottocento la forma delle lettere è stata messa a punto abbastanza da assumere un aspetto regolare serif. In seguito sono stati messi a punto anche dei font senza grazie.

Lo stile irlandese o gaelico, più genericamente celtico, dell’alfabeto latino va molto di moda. Viene usato per le insegne dei pub e dei negozi caratteristici, per le cartoline, per i banner e i biglietti in occasione della festa nazionale di San Patrizio. Il risultato è che con i tag “irish” o “celtic” o “gaelic” si trova di tutto, qualunque font possa essere utilizzato per questi usi suggerendo anche lontanamente un’atmosfera celtica. Così è difficile trovare qualcosa che sia storicamente accurato.

Per la lingua irlandese vera e propria servono tutte le vocali con accento acuto, e alcune consonanti sormontate da un punto. Nella scrittura corrente moderna, il punto sulle lettere è stato eliminato: si aggiunge una h dopo la consonante da lenire, senza bisogno di lettere speciali. Inoltre viene usato comunemente il normale alfabeto latino. C’è da dire che la lingua irlandese viene usata in maniera molto marginale: la gran parte della gente si esprime soltanto in inglese. 

Sul sito Gaelchlo si possono vedere tutti in una pagina vari moderni font pensati per la lingua irlandese, e si possono anche scaricare in vari formati.

Gli stili sono molto diversi: c’è qualcosa di simile al Courier e qualcosa che si ispira al Comic Sans. Ci sono serif dalle tipiche estremità biforcute, qualcosa che si ispira ai sans geometrici, o sans a contrasto per usi display.

La r e la s sono spesso disponibili in versione insulare e normale, per usarle in maniera differenziata in mezzo alla parola o in coda.

La forma delle lettere più cambiare a seconda dell’ispirazione del disegnatore: spesso si trova una a con due fianchi spioventi, come la nostra maiuscola, ma talvolta troviamo la a circolare come nel libro di Kells.

La g può somigliare ad una S, ad un 5 o ad un 3.

Alcuni font si ispirano ai libri stampati dei secoli passati, altri hanno cercato di romanizzare il tutto, con risultati discutibili: si vede ad esempio una s insulare con grazie romane all’estremità del tratto discendente. È una cosa che siamo abituati a vedere nella nostra p, ma in una scritta in lingua irlandese appare molto insolito, a prima vista.

Tra i font commerciali di My Fonts taggati irish bisogna girare varie pagine prima di trovarne uno che mette in mostra nell’anteprima le forme insulari di rsg. È l’Eirinn, disegnato da Norbert Reiners nel 1994 e pubblicato dalla Linotype.

Direi che è un semiserif, nel senso che ha delle grazie qua e là ma non dappertutto. Ad esempio le lettere m e n hanno solo la grazia superiore sinistra.

Tra le maiuscole troviamo delle scelte molto insolite, evidentemente ispirate a qualcosa di strano visto nei manoscritti medievali. In particolare le lettere B e L maiuscole hanno una forma mai vista altrove. La M ha la forma della minuscola mentre la N quella della maiuscola. La R ha la gamba spezzata in maniera imprevista, e la S ha una grazia biforcuta all’estremità inferiore (che compare anche nel simbolo del dollaro).

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