Koenig & Bauer. Gualtiero Giori
La storia della Koenig & Bauer è praticamente sconosciuta in Italia, tanto che manca una voce apposita su Wikipedia. Però è molto interessante: l’azienda è la più antica industria di macchine da stampa al mondo ancora in servizio.
Un video di 7 minuti in lingua inglese ne ripercorre la storia.
Sul finire dell’Ottocento il meccanismo fondamentale che permetteva la stampa si basava ancora sul torchio di Gutenberg, risalente a quattro secoli prima. Ovviamente erano cambiati i materiali (ferro al posto del legno) ed erano state introdotte numerose innovazioni che permettevano di regolare il meccanismo (leve, contrappesi). La velocità della stampa era ancora molto limitata: se nel Seicento si arrivava a 240 impressioni per ora, col torchio ottocentesco Stanhope ci si fermava a 480.
La soluzione al problema viene da un ingegnere tedesco nato a Leipzig nel 1774: Friedrich Koenig.
La sua idea era quella di applicare una macchina a vapore ad una pressa da stampa. Ma per rendere automatico il tutto bisognava concepire la pressa in maniera completamente diversa.
Costruì il primo prototipo in legno, ma non aveva i fondi sufficienti a metterne a punto uno in metallo che fosse in grado di funzionare. Inoltre la Germania era molto arretrata dal punto di vista tecnologico. Quindi partì e andò a Londra, dove la rivoluzione industriale aveva già permesso di automatizzare la produzione tessile e mineraria. Entrò in società con Andreas Bauer, un altro tedesco.
Realizzò così un prototipo funzionante che attirò l’attenzione dell’editore del Times. Il quale commissionò due macchine per stampare il suo giornale, ma lo fece in segreto per evitare la protesta da parte dei tipografi il cui posto di lavoro sarebbe stato a rischio.
Il 29 novembre 1814 l’edizione del Times venne stampata grazie alle macchine di Koenig e Bauer, mosse dall’energia del vapore.
A causa di contrasti con uno dei finanziatori, che voleva impedire la vendita delle macchine anche alla concorrenza, gli inventori decisero di tornare in Germania, dove misero su un’industra a partire da zero, facendo arrivare i materiali dall’Inghilterra visto che sul posto c’era ancora un’economia rurale in cui non si era in grado di produrre niente del genere.
Secondo Wikipedia in inglese la Koenig & Bauer ancora oggi è all’avanguardia nella fabbricazione di macchine in grado di stampare banconote.
Secondo il sito History Of Information la macchina con cui venne stampato il Times nel 1814 era in grado di ottenere 1.100 impressioni all’ora, ed era quattro volte più veloce rispetto alle presse a mano che si usavano fino a quel momento.
Il sito racconta anche la storia di come l’editore stampò il giornale all’insaputa dello staff tipografico regolare, ingannato con una scusa, per minimizzare il rischio di una protesta di tipo luddista (ossia con gli operai che fanno a pezzi le macchine, come era avvenuto in precedenza altrove). Inoltre dovette elargire benefici e prospettare minacce per evitare problemi da parte della forza lavoro che aveva impiegato fino a quel momento.
Wikipedia in inglese racconta un dettaglio interessante a proposito di questa azienda: quando all’inizio degli anni Cinquanta stava per entrare in crisi a causa del fatto che le sue macchine erano diventate obsolete, riuscì a mantenersi sul mercato coinvolgendo uno stampatore italiano, Gualtiero Giori.
Giori non ha una voce su Wikipedia in nessuna lingua al mondo, tranne l’inglese.
Già suo nonno, nella seconda metà dell’Ottocento, lavorava nel settore della stampa di sicurezza.
Nel 1947 lui era riuscito a mettere a punto un sistema per stampare banconote con molte possibilità artistiche e con grande sicurezza. La sua compagnia venne fondata nel 1951, e dall’anno dopo iniziò la collaborazione con la Koenig & Bauer, che l’ha infine acquistata nel 2001.
Wikipedia aggiunge anche un po’ di gossip a proposito dell’amore di Giori per le belle cose e le belle donne. Si sposò tre volte, tra cui una con un’attrice che compare anche nel film 8 ½ di Fellini.
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