Solid
A quanto pare qualcuno usa la parola solid come sinonimo di counterless, ossia per indicare un font in cui alle lettere mancano le controforme, cioè il buco all’interno.
In realtà la stessa parola può riferirsi anche ad altro, quindi non è un punto di riferimento affidabile.
Comunque, cercando solid su My Fonts il primo risultato che viene fuori è il Solid Serif Jnl, di Jeff Levine, un carattere dalle aste molto spesse e dalle grazie rettangolari in cui manca il buco all’interno di O, D, R eccetera e in cui altre controforme esterne alle lettere sono state rimosse o molto limitate (come nella parte inferiore della R o tra le anse della S).
Il Solid non è taggato solid. Ci sono i tag che rimandano agli anni 30 e 40 e allo stile art deco, poi c’è geometric, angular, heavy, pointed, triangle, black, display, bold, headline e pointed apex. Alcuni rimandano alla geografia: ethnic, mexican, african, cuba, mexico. Ovviamente ci sono quelli più pertinenti: counterless, no counters, no counter, filled counters.
Tra i font gratuiti su Font Space il primo risultato pertinente è il Nova Solid di Billy Argel. Nell’anteprima del sito non fa un bell’effetto perché la spaziatura tra le lettere è gestita malissimo: tra la V e la A c’è fin troppo spazio. Il problema però non dipende dal disegnatore, ma dal sito web. Scaricando il font infatti le lettere vengono avvicinate notevolmente tra di loro: il kerning tra la V e la A è addirittura di 214 unità, su circa 520-530 unità di larghezza delle lettere. Quello tra O e V è di 68 unità, abbastanza da far sì che le due lettere si tocchino.
In questo caso si tratta di un sans serif.
Tra gli stili collegati il sito segnala anche l’Helvetica, e mi pare parecchio fuorviante.
Tra i primi risultati troviamo anche il Retronoid, di Darrel Flood, a cui manca il buco all’interno delle lettere ma le controforme esterne vengono lasciate della forma prevista. Tutte le lettere sono spaccate in due parti da un tratto bianco che passa all’altezza di quello superiore della E.
Poco più sotto troviamo il Lovedrops di Honey & Death. Qui ogni lettera è ottenuta affiancando in vario modo forme riconducibili alla goccia. La o ha la forma del cuore.
Non necessariamente le lettere counterless devono avere l’aspetto di blocchi pesantissimi. Ci sono risultati che vanno indirezione completamente opposta, però si trovano nella parte finale della lista. Uno degli ultimi è il Dreieck Rw, di Fourfivex dove alcune aste sono sottilissime e rettilinee e si alternano a triangoli disposti in maniera tale da sostituire gli occhielli. Poco leggibile, e di scarso interesse per usi concreti.
La I è un tratto sottile al disotto di un triangolo rettangolo, mentre la T è un tratto sottile sotto un rettangolo. Effettivamente si può fare di meglio.
Agli ultimi posti ci sono il Dk Spiderlegs di David Kerkhoff e il Fill In The Blanks di Livelifelove, che sono scritture a mano (la prima all caps stretta) con le parti interne alle lettere riempite di nero.
Nella categoria solid FontSpace fa rientrare anche il Block di Weknow, in cui le lettere hanno tutte la forma quadrata con minime scalfitture nelle posizioni delle controforme, ma questo font non è un counterless. I buchi all’interno, quadrati, ci sono, anche se sono molto piccoli.
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