Studio Typo
Studio Typo è una fonderia digitale che raccoglie i font del disegnatore turco Mehmed Abaci, classe 1978.
I font si possono acquistare dal sito ufficiale, ma versioni di prova per uso personale si possono scaricare gratuitamente da Dafont.
La home page ufficiale presenta una carrellata statica dei font disponibili, disposti in fila per tre. La prima fila è dedicata a Typo Speed, Pages Grotesque e Minalis.
Nel primo caso si tratta di un sans serif dalle forme creative con fessure oblique tra un tratto e l’altro. Disponibile in tre pesi, due larghezze e anche in versione ombreggiata (in realtà con un riflesso sulla sinistra), per un totale di 13 font.
Il secondo è un sans serif abbastanza geometrico, mi ricorda alla lontana l’Avant Garde, disponibile in vari pesi tra Thin e Black con i relativi italici per un totale di 10 font.
Il terzo è un altro sans serif creativo, senza spigoli alle giunture tra i vari tratti e con qualche fessura qua e là, disponibile in tre pesi con relativi italici.
Dafont ordina i risultati sulla base del numero di download nel giorno precedente. Al primo posto troviamo il Typo Slab Irregular, uno slab appunto con tutti gli spigoli arrotondati che lo rende abbastanza amichevole. Al secondo posto c’è il Typo Round, sans serif geometrico con tutte le estremità arrotondate. Al terzo c’è il Typo Formal, con le lettere ispirate dal Futura e tratti discendenti molto lunghi.
All’ultimo posto c’è il Quesat Striped, uno strano sans in stile bauhaus nel quale ogni asta è scomposta in due aste spesse separate da una corsia interna attraversata da un’asta sottile. In grandi dimensioni può avere un senso, sembra una strada vista dall’alto, e si può usare sia in colore scuro su fondo chiaro che in colore chiaro su fondo scuro. In piccolo invece è inutilizzabile, in particolare perché, arrotondando i numeri per adattare il font scalabile a un numero finito di pixel, si finisce per scombussolare tutte le proporzioni e accorpare tra di loro linee adiacenti soltanto in alcune parti delle lettere.
Sono 118 i font caricati in tutto su Dafont da questa fonderia. Quello che mi colpisce di più scorrendo rapidamente la lista è l’Asectica, disegnato in maniera tale da ridurre al minimo lo spazio bianco all’interno della lettera o tra una lettera e l’altra. “A blocky typeface”, dice lo slogan.
La parola blocky rende bene l’idea, ma non è usata come tag nel mondo della tipografia. Almeno, non è usata con un senso univoco: i font taggati in questo modo hanno caratteristiche di volta in volta diverse.
Passando a What The Font un’immagine di una scritta in Asectica vengono fuori molti risultati in qualche modo simili, tra cui Pricedown Black di Typodermic, Hubba Semi Bold di Green Type, Sforzando Alto di Pintassilgo Prints ed altri meno compatti o più irregolari.
Tra i vari risultati si nota anche il Pincoya Black Pro di Latinotype, nel quale non solo le lettere sono schiacciate una contro l’altra, ma vengono anche incastrate l’una nell’altra grazie alle possibilità di composizione OpenType.
Molti i tag usati in questo caso: block, fat, black, ultrabold eccetera, ma anche funk o jazz gothic.
Identifont conosce il Pincoya, ma non lo ha ancora catalogato insieme ai caratteri simili.
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