Problemi col testo obliquo in OpenOffice

In OpenOffice Draw si può inserire facilmente una scritta obliqua. Basta cliccare nella barra degli strumenti Disegno sul pulsante che raffigura una T. Si traccia poi il rettangolo in cui inserire il testo e lo si scrive. Selezionandolo con un clic singolo e poi cliccando sulla cornice blu, vengono fuori i quadretti azzurri che servono per ridimensionare il riquadro. Con un nuovo clic, ecco comparire i cerchietti rossi che servono per regolare la rotazione del testo.

Apparentemente il risultato è ottimale, mentre ci si lavora sopra. Quando però si va ad esportare il tutto in un’immagine Jpg, ecco che viene fuori qualche effetto indesiderato. Infatti il testo ruotato di poco non è più ordinato, ma appare sballonzolante. Tutte le lettere non poggiano sulla stessa immmaginaria linea di base, ma fluttuano ad altezze diverse. Anche la distanza tra una lettera e l’altra appare scombussolata. Inoltre le stesse proporzioni delle lettere cambiano: i tratti mi sembrano leggermente più sottili, e la larghezza è maggiore.

 

La prima riga è orizzontale, la seconda è in lieve discesa. Peccato che nel secondo caso si sbalzano le posizioni, le distanze e le proporzioni delle lettere. Questo avviene quando si esporta da OpenOffice Draw verso il formato Jpg, ma non verso il Png.

Esportare l’immagine come Jpg crea il consueto disturbo a scacchi attorno alle lettere. Conseguenza dell’algoritmo utilizzato in questo caso, ma comunque si sa che il formato implica una perdita di dati e di qualità e non è adatto a immagini con cambiamenti di colore bruschi, come è appunto una pagina di testo. 

 

Il formato Jpg comporta una perdita di dati in qualsiasi immagine e un peggioramento della qualità. In particolare non sopporta i cambiamenti di colore troppo bruschi. Questo è particolarmente evidente quando questo tipo di compressione viene applicato a immagini contenenti testi: attorno ad ogni lettera si viene a creare un alone che può essere fastidioso se osservato nel dettaglio. Per ottenere quest'immagine il file originale è stato ingrandito quasi dieci volte. Comunque, in fase di esportazione è possibile regolare il livello di compressione e quindi la qualità dell'immagine ottenuta.

 

Il formato Png non crea nessun alone di disturbo attorno alle lettere, ma ci permette di osservare un effetto strano. Quando il testo è scritto in orizzontale, se ingrandiamo a dismisura l’immagine si nota una sfumatura rossastra sulla sinistra delle aste e una azzurrina sulla destra. Invece quando la scritta è obliqua, la sfumatura c’è ma è grigia. Come mai?

Nella prima riga, orizzontale, a sinistra e a destra delle aste si notano nelle sfumature rossastre o azzurrine. Nella seconda riga, obliqua, ci sono solo sfumature di grigio. Evidentemente OpenOffice Draw ha applicato algoritmi diversi nella conversione di questo testo in formato Png.

 

Per quanto ne so, dovrebbe trattarsi di un meccanismo relativo ai subpixel. Ossia: ogni pixel sullo schermo è composto da tre diverse componenti: una rossa, una verde e una blu, sempre nello stesso ordine. Se si regola nello stesso modo la luminosità di tutte e tre, allora si ottengono tutte le sfumature di grigio tra il bianco e il nero. Ma è anche possibile regolare diversamente ciascuna delle componenti, in maniera tale da triplicare la risoluzione orizzontale.

Tutto ciò vale soltanto per la visualizzazione su monitor o su display. Però evidentemente i programmatori hanno inserito in qualche modo queste considerazioni nell’algoritmo che serve a OpenOffice per convertire il documento in formato Png. 


Questo è un ingrandimento di come viene visualizzata la seconda riga sul monitor in grandezza originale. Qui tutte le componenti di ciascun pixel vengono regolate nello stesso modo: guardate all'interno della c, sulla sinistra. Il primo colore luminoso è sempre il rosso. Quando il rosso si affievolisce, si affievoliscono anche i due colori alla sua destra.

 
Qui invece vediamo un ingrandimento della prima riga, dove vengono sfruttati i subpixel. Guardate sempre all'interno della c, sulla sinistra. Il primo colore luminoso è il blu. Questo significa che le altre due componenti dello stesso pixel, ossia il rosso e il verde che si trovano alla sua sinistra, sono tenute spente. Lo stesso discorso si osserva dall'altro lato, ad esempio sulla parte sinistra della l. Il rosso è acceso, il verde un po' meno, e il blu quasi non si vede. Quest'effetto è utile nella visualizzazione a grandezza naturale sullo schermo, ma non ha senso quando si ingrandisce l'immagine digitale nel software. In questo caso infatti le tre componenti non sono separate come sul monitor, ma vengono visualizzate come un quadrato unico, rossastro o bluastro.

 

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