Redacted

Su Google Fonts sono stati caricati due assurdi lavori firmati da un certo Christian Naths: Redacted e Redacted Script. Si tratta di font pensati per “wirframing and rapid prototyping”: “Progettati per essere illeggibili, mantengono i tuoi wireframe liberi da Lorem Ipsum o altri testi fittizi distraenti”, dice la didascalia.

Il Redacted è probabilmente il font più facile da disegnare al mondo: ogni glifo è un rettangolo nero, incluso lo spazio. Quindi ogni riga di testo viene convertita in una barra nera, completamente illeggibile.

Più complesso il Redacted Script: qui ogni lettera è una specie di u o di i senza puntino. Lo spazio resta vuoto. In questo modo ogni parola del testo diventa una linea zigzagante senza senso, ma è possibile distinguere la lunghezza diversa delle varie parole.

A differenza del primo, disponibile in un solo stile, questo è disponibile in 3 pesi diversi: Light, Regular e Bold. L’unica cosa che cambia è lo spessore dell’asta. 

Lo scopo per cui questi font sono stati creati è semplice: permettere al grafico di presentare al cliente una bozza del documento che dovrà essere realizzato, prima che sia disponibile il testo da metterci dentro. E senza usare dei testi di riempimento che possono distrarre l’attenzione dall’aspetto complessivo del lavoro grafico.

Eventualmente si potrebbe anche usare per censurare qualche parola all’interno di un testo reale, ma solo se il documento deve essere distribuito in versione cartacea o come immagine. Diffondendo il testo tramite pdf, ad esempio, visivamente ogni lettera sarebbe indistinguibile dalle altre, a prima vista, ma manterrebbe il suo codice univoco. Basterebbe cambiare font per leggere tutte le parole nascoste.

Sembra un’osservazione superflua, ma in passato è avvenuto veramente qualcosa del genere. Quando nel 2005 le autorità americane diffusero un dossier sulla morte dell’agente segreto italiano Nicola Calipari, coprirono tutte le informazioni sensibili evidenziandole in nero in un programma di videoscrittura. Nessun problema finché il documento era solo destinato ad essere stampato, ma quando venne caricato sul web il pdf, bastò che un blogger facesse copia e incolla in Blocco Note per estrarre tutti i dati che dovevano restare riservati.

Apparentemente Naths non ha disegnato altri font, essendo più che altro uno sviluppatore software che si occupa di pianificare, disegnare e costruire prodotti digitali.

Il sito Design Inspiration elenca il Redacted insieme ad un’altra manciata di font adatti allo stesso uso. Niente di particolarmente interessante: al limite si trova qualcosa di simile al Redacted, ma con i bordi arrotondati e lo spazio tra una parola e l’altra. Oppure qualcosa di simile al Redacted Script, ma con i glifi disegnati in maniera particolarmente rozza.

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