Rollerscript
Un numero spropositato di font cerca di riprodurre la scrittura a mano. Il più delle volte il risultato è molto freddo, perché ogni lettera ha sempre la stessa forma. L’effetto è molto tipografico e poco da manoscritto.
Le moderne tecnologie consentono di inserire in un font parecchie varianti contestuali, in maniera tale da simulare la casualità della scrittura a mano. Ovviamente si tratta soltanto di una simulazione rudimentale: sarebbe troppo complesso riprodurre tutti gli effetti che possono venire fuori nella scrittura corrente, né è possibile con i formati attuali ottenere una casualità assoluta. Comunque, è possibile fare in modo che si alternino varie forme diverse per la stessa lettera, in maniera tale da creare una certa varietà dal punto di vista visivo, ed è possibile disegnare lettere e legature in maniera tale da far sì che ogni lettera sembri disegnata apposta per adattarsi ad un certo contesto.
Il Rollerscript, al momento in evidenza sul sito I Love Typography, promette un “aspetto veremante realistico”, sfruttando tutte le opportunità fornite dai formati attualmente in uso.
Il carattere è disponibile in due versioni: Smooth e Rough. Nella prima, i contorni delle lettere sono lisci, ideali. Nella seconda, simula la scrittura su carta ruvida.
L’autore si chiama Nick Cooke, l’anno è il 2012, l’editore è G-type.
Cooke è il fondatore di G-type. I suoi font più popolari su Identifont sono il sans umanista Accent Graphic, il display Gee Type, il serif Precious, il sans geometrico Houschka e varie versioni del Remora, un altro sans.
Il sito fornisce anche una lista di font simili al Rollerscript. In testa ci sono Dyna, Ff Ropsen Script e Felpten. A differenza del Rollerscript, sono tutti a lettere separate.
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