Caratteri sperimentali

C’è un lungo articolo pubblicato due anni fa su Shaping Design / Editor X, dedicato agli experimental typefaces, i caratteri tipografici sperimentali. Si tratta di quei font in cui le lettere sono disegnate in maniera tale da rompere le normali regole che si applicano di solito.

Il carattere che viene realizzato in questi casi deve apparire strano, insolito, innovativo. E fin qui non ci vuole niente. La cosa complicata semmai è fare in modo che sia gradevole, e che dia un motivo alle persone per usarlo nei propri progetti. La scritta che ne viene fuori deve essere attraente e leggibile, non creare disgusto.

L’articolo contiene un elenco di 10 caratteri sperimentali che hanno attirato l’attenzione dell’autrice.

Il primo è il Solide Mirage, creato da Velvetyne Fonts per una band franco-britannica e diffuso gratuitamente anche ai fan. L’alfabeto si compone di lettere maiuscole e minuscole, ma non ci sono tratti ascendenti o discendenti: tutte le minuscole sono ricondotte all’altezza delle maiuscole, ingrandendole o rimpicciolendole a seconda dei casi. E mentre le maiuscole hanno un aspetto familiare, come se si trattasse di un normale serif display (a parte forse la I dotata di grazie molto lunghe, dato che il font è monospace) le minuscole hanno forme molto strane, e talvolta sono difficili da riconoscere.

Il secondo della lista è l’UltraSolar Normal, di Adrien Midzic per Pizza Typefaces. Le forme di base sono quelle di un normale sans serif, con l’aggiunta di alcune distorsioni. In alcuni casi mancano parti dei tratti all’interno delle aste. In altri casi certe curve risultano ribaltate, e mancano parti di lettera come se fossero state morsicate (ma sempre seguendo forme geomtriche).

C’è poi un font con lettere larghissime, un altro con i tratti ondulati come se fossero alghe marine.

Ne seguono altri anche molto strani.

La lista comprende anche due font animati, che si usano in After Effects per far comparire le scritte all’interno dei filmati, e un hand lettering, che non è un font ma un’opera d’arte creata usando le lettere dell’alfabeto.

L’immagine inserita nell’articolo mostra una composizione realizzata disponendo insieme forme di vari colori (come fosse pongo modellato in forme cilindriche curvate, ma credo sia tutto digitale) in cui sforzandosi si riesce a leggere la scritta “Love is love”, in stile calligrafico. La cosa interessante è che nessuna di queste forme riproduce una lettera dell’alfabeto, ma solo un piccolo tratto. Lo stupore dello spettatore nasce dal fatto che mettendo insieme varie curve che non significano niente, e per giunta in colori diversi, si riesce ad ottenere un messaggio che può essere interpretato.

Un altro font interessante che fa parte della lista è il Singdings. Il nome è stato scelto ispirandosi a Wingdings e Webdings, ossia due dingbat resi celebri da Microsoft: font composti non da lettere ma da simboli. A questo si aggiunge l’idea di fare un omaggio a Singapore, mettendo nel font degli oggetti che siano collegabili con quella città. Infine, si aggiunge un’altra idea: quella che comunque le lettere devono essere riconoscibili. Così la T può essere una palma (un tronco da cui partono in alto le foglie a destra e a sinistra) o una pagoda con un tetto molto largo.

Mi pare che non ci sia una spiegazione di cosa significa ogni simbolo. Comunque l’idea è buona e potenzialmente ripetibile anche per altre città o concetti in genere. Quali sono i principali monumenti/cibi/animali/oggetti/abitudini collegati a Roma/Milano/Napoli/Venezia? A quali lettere somigliano? Come armonizzare il tutto in un font dall’aspetto unitario?

Sul sito dell’autore è possibile provare il Singdings, come pure l’Every Times (un serif decorativo pieno di legature e varianti stilistiche) e il Genie (lettere composte da svolazzi calligrafici).

Inoltre vengono annunciati due coming soon: Winter Gothic (gotico combreggiato) e un Unnamed Sans (che apparentemente mette insieme caratteristiche di vari sans diversi tra loro, tra cui il Futura).

I font sono al di fuori delle normali piattaforme commerciali internazionali, e possono essere acquistati solo dal sito ufficiale.

Il prezzo dell’Every Times è 40 dollari di Singapore, pari a poco meno di 30 euro (28,84 oggi, secondo Google).

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