Garamond Nova e Itc Garamond
Qualche anno fa con National Geographic è uscita una collana di libri di viaggio.
Uno dei titoli era Patagonia Express di Luis Sepùlveda. Copertina bianca con scritta in sans serif blu leggermente condensato, una striscia grigia e poi blu sulla sinistra, una foto di un muro di ghiaccio in alto. Il passaggio dal bianco alla foto (o alla striscia di sinistra) si percepisce al tatto, visto che questa è lucida e il resto no.
Dentro, le pagine sono scritte in bei caratteri puliti e perfetti. L’anno è il 2015, nulla a che vedere con le macchie irregolari delle stampe più antiche. La forma delle lettere è ispirata palesemente a Garamond, ma c’è qualcosa che non mi quadra. La Q ha una coda che fa una curva insolita, che mi giunge nuova.
La fotografo e la passo a What The Font. Il risultato suggerito dal sito sarebbe Garamond Nova Pro Light, di SoftMaker, un font che non avevo mai notato.
Ha debuttato su Myfonts nel 2016 e non viene attribuito dal sito a nessun disegnatore in particolare.
Identifont non lo conosce. Fonts In Use ne conosce il nome, ma non ha raccolto nessuna segnalazione finora.
A guardare il sito di Devroye, apparentemente la fonderia offre soprattutto font di proprietà di altre fonderie, spesso con nome diverso, probabilmente per non pagare i diritti. Lo Scott non è altro che lo Stop, l’Alfredo è l’Algerian, lo Jugendstil è il Boecklin e così via.
Anche il Garamond Nova potrebbe essere modellato su qualche altro font esistente, ma nessuno dice quale.
Molti Garamond hanno la Q con coda lunga: quello della Urw, ad esempio o il Garamond Premier della Adobe (una lettera e mezza) o il Garamond No.2 Sh di Scangraphic.
In Italia è popolare quello di Simoncini, dove la coda della Q non si allunga così tanto verso destra, ma nemmeno si spinge troppo in basso.
Tra i primi Garamond della lista, My Fonts mostra i Simoncini di Elsner+Flake e di Scangraphic. Il primo ha le grazie della u col bordo superiore che sale, come la grazia della n. Nel secondo invece le grazie della u sono orizzontali, come quelle che si vedono sul libro di National Geographic.
Gira gira, mi pare che le caratteristiche che cerco si trovano nel Garamond Light della Itc: la coda della Q si allunga in basso e poi termina con la punta leggermente rialzata.
Su Identifont questo font porta le date 1976 e 1990 e la firma di Tony Stan, oltre a quella di Garamond.
Stan ha lavorato ad altri classici della Itc, tra cui Century, Cheltenam e American Type.
Il nome Garamond deriva da quello di un incisore francese, Claude Garamond, nato nel 1480 e morto nel 1561.
Nonostante siano passati secoli, la forma delle lettere realizzate da Garamond ci è molto familiare: i font derivati dai suoi lavori sono utilizzati ancora oggi sui libri di letteratura da molte case editrici italiane.
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