Pretoria

Vecchia maglietta per il Ferragosto della mia città, fatta stampare dalla Pro Loco probabilmente, col simbolo comunale al centro, in bianco e nero, e scritte rosse.

I tratti sono spessi e ondulati, mi ricordano qualcosa di familiare. Non c’è bisogno di fotografare e mandare la descrizione ai siti di riconoscimento automatico. La g della parola Ferragosto ha il tratto inferiore che non si chiude. Una delle caratteristiche insolite catalogate da Identifont, che a questo proposito individua tre casi: la coda della g è metà della larghezza della lettera o meno; la coda della g è semicircolare; la coda della g è meno di un semicerchio.

Quest’ultima è la categoria che mi interessa, ed è propria solo di 42 font. Si fa presto a scorrere la lista, in ordine alfabetico. Tra gli ultimi troviamo il Pretoria, ed è lui. L’anno è il 1990, l’editore Ascender Corp, oggi si può scaricare solo da Fonts.com (digitalizzato da SoftMaker).

All’epoca in cui è stata stampata la maglietta questo font doveva essere appena uscito.

Eppure lo stile è molto precedente, ed è facile rendersene conto guardando la lista dei caratteri simili. Tra gli altri c’è il Devinne, un classico, disegnato da Nicholas J. Werner, e pubblicato addirittura nel 1900. Anche questo può essere scaricato solo da Fonts.com (poteva: il link è interrotto).

Nonostante il fatto che lo stile sia lo stesso, i due font hanno una lunga lista di differenze. La A del Pretoria ha il tratto orizzontale ondulato anziché rettilineo in salita; la O è chiusa anziché sembrare un’onda; m e n si arricciano in basso a destra invece di scendere giù ondulate e così via.

Lo strumento automatico elenca ben 9 differenze: Q$J4M3PR e g.

Ecco, a proposito della g: la g del Devinne pure ha il tratto inferiore che non chiude. Comincia a sinistra, procede in rettilineo verso destra, curva e poi piega leggermente verso il basso. Quella del Pretoria invece si dirige prima in basso, poi in alto e termina a onda. Insomma, non ha nessun tratto orizzontale rettilineo.

Come mai allora il Devinne non compariva nella lista dei font che ho appena letto? Perché è stato catalogato tra quelli in cui la g minuscola è semicircolare.

Con un tratto rettilineo?

Beh, le altre due categorie erano metà larghezza della lettera o meno, erano entrambe fuori luogo.

Ma allora è fuorviante il nome della categoria. Nella quale troviamo molti font in cui il tratto inferiore della g non ricalca affatto un percorso circolare.

Ovviamente della lista, di 48 font, fa parte anche il Kabel, quello che ha la g con tratto inferiore semicircolare più conosciuta al mondo. Geometrica e inconfondibile. Tra i font gratuiti nessuno ha ancora osato tanto.

Da segnalare che il Devinne è stato realizzato anche in versione 100% gratis da Dieter Steffman, in due versioni, normale e outline con ombra. 

Steffman ha caricato su Dafont 136 caratteri completamente gratuiti. Dopo vari old english, quelli che hanno maggior successo al momento sono Verve (display serif stretto con qualche svolazzo alla moda a cavallo tra Ottocento e Novecento), Prisma (da discoteca, geometrico con ogni tratto realizzato con cinque aste sottili parallele intervallate da spazi bianchi) e lo Snowtop Caps (lettere dalla sommità innevata).

Poco più giù troviamo il Titania, che ha una C che somiglia a quelle di Devinne e Pretoria, e ha anche tratti orizzontali ondulati in AEF, ma ha molti meno svolazzi rispetto agli altri due font.

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