Restyling Tg1
I cambiamenti al Tg1 erano stati annunciati alla fine di agosto e si sono visti per la prima volta l’8 settembre. La data era stata fissata in anticipo, e solo per coincidenza il lancio della nuova sigla è capitato in occasione di un evento storico, la morte della regina Elisabetta.
Al di là della sigla e dello studio, un cambiamento che si nota riguarda il logo: i tre caratteri sono ora separati tra di loro, e il numero 1 si ferma sulla linea di base anziché proseguire con un tratto discendente.
Su Fandom sono raccolti tutti i loghi usati dal Tg1 nel corso della storia. Il telegiornale nasce nel 1952, ma allora compariva in grande la scritta Rai, e sotto la parola “telegiornale”.
Si cambia nel 1954, nel 1960 e nel 1970, ma è sempre la parola “telegiornale” ad essere in evidenza. Anche perché Rai 2 nasce solo nel 1961 ma il Tg2 viene inaugurato nel 1976: fino ad allora il telegiornale era unico per entrambe le reti.
Allora compare per la prima volta la dicitura Tg1, caratterizzata dal fatto che è composta solo di linee rette. La T è maiuscola, ma più alta della G successiva, che si intrufola al disotto dell’asta orizzontale della lettera che la precede e si conclude per un pelo prima di entrare sotto il tratto orizzontale dell’1 che segue. Il quale è alto quanto la T.
Questo logo dura nove anni. Nel 1977 viene cambiato. Adesso la forma della t è minuscola, la lettera è unita alla successiva, che ha ancora la forma maiuscola. Il tratto orizzontale della t è alla stessa altezza di quello superiore della G. Il numero 1 è staccato, e mentre il tratto orizzontale è alla stessa altezza di quello superiore della G, quello verticale scende sotto la linea di base.
Il logo ci è familiare perché è quello rimasto in vigore fino a pochi giorni fa. È durato inizialmente 9 anni, fino al 1986, per poi essere riscoperto nel 2014, continuando ad essere usato per gli ultimi 8 anni.
Tra il 1986 e il 1992 la forma delle lettere era pressoché la stessa, ma i tre simboli erano separati e soprattutto gli angoli erano arrotondati.
Nel biennio 1992-1993 un cambio radicale: in alto la scritta “Telegiornale”, e sotto, in grande, la parola “uno”, entrambe in lettere maiuscole.
Nel 1993 si torna alla vecchia dicitura Tg1. Stavolta la t, minuscola è alta quanto la G, maiuscola, quindi per la prima volta il tratto orizzontale della prima lettera non si allinea con quello superirore della seconda. I caratteri hanno ancora gli angoli arrotondati. L’1 non ha più il tratto discendente.
Tra 1998 e 2004 le forme restano le stesse, ma outline.
Tra 2004 e 2007 la t e la G si separano.
Tra 2007 e 2010 cambia il colore (si va sul blu) e la G diventa più larga.
Tra 2010 e 2012 si torna a qualcosa di simile al logo del 1977: nessun angolo arrotondato, t e G unite, ma stavolta l’1 non ha il tratto discendente.
Tra 2012 e 2014 cambiano le proporzioni: il tratto ascendente della t è molto più lungo, la G è più larga.
Poi è tornato il logo del ’77,
ora c’è il nuovo, che nella sigla viene disegnato da una linea che segue un percorso rettangolare, visto che l’1 non ha il tratto discendente.
Per quanto riguarda le scritte in sovrimpressione, diciamo addio ai font usati finora (che avevamo identificato come Klavika e Aller). Adesso si usa un sans serif più in stile Helvetica, che però non viene identificato dagli appositi servizi che si trovano sul web, e di cui nessuno ha parlato finora.
What The Font, sulla base di alcune lettere che gli ho mandato, suggerisce qualcosa tipo Sailec Regular, Inklination Regular, Plank Medium, Resist Sans Display Regular, Pepi Medium, eccetera, ma nessuno corrisponde.
In particolare la forma della g è qualcosa di molto raro: infatti il tratto discendente invece di curvare all’insù prosegue verso sinistra in orizzontale. L'occhiello invece segue un tracciato circolare.
Sulla base di questa lettera soltanto, Wtf suggerisce: Betm Semilight, Ata Rounded 55 Regular, Napoli Serial Medium, Rohyt Geometric Light, ma si tratta di font molto diversi da quello in uso.
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