Silvio Antiga
Su Youtube si può vedere un’intervista del 2014 a Silvio Antiga, fondatore del Museo della Stampa e del Design Tipografico di Cornuda, Treviso, ossia Tipoteca.
Antiga ha iniziato a lavorare in tipografia da giovane, è diventato poi imprenditore, e a un certo punto ha iniziato a collezionare vecchi caratteri e macchine tipografiche, senza sapere esattamente cosa farne, ma solo per amore, perché non andassero perduti.
Il materiale raccolto girando con i camion in tipografie che volevano liberarsene è diventato poi la base attorno a cui allestire il museo. Che non è solo un’esposizione statica, ma anche un laboratorio che permette di usare caratteri e macchine. Qualcosa di molto raro, tanto che anche dall’estero le università mandano i loro studenti a fare pratica alla Tipoteca.
Il museo è attivo più che mai: quest’anno sono in programma vari incontri sul type design, poster design, content design, letterpress, branding e così via. Il primo si è svolto ad aprile, l’ultimo pochi giorni fa, dedicato alla fonderia italiana Zetafonts. Ne restano quattro prima della fine dell’anno.
Sui siti di informazione sembra che nessuno abbia dato spazio agli incontri. Ad eccezione di Frizzi Frizzi, che ha dedicato un articolo a questa notizia quando è uscito il calendario con le date previste, a marzo.
Tipoteca è stata fondata nel 1995. Due anni fa ha festeggiato il venticinquesimo compleanno. Per l’occasione, 25 designer e tipografi hanno stampato un poster con i vecchi sistemi. Che ha quanto pare non hanno un nome in lingua italiana: almeno, sul sito la tecnica viene chiamata letterpress.
In effetti alla pagina di Wikipedia in inglese dedicata alla letterpress non ne corrisponde una in italiano. Col link che manda all’edizione francese si arriva a “Typographie (technique d’impression)”, una pagina diversa di quella principale dedicata alla “Typographie”.
Si potrebbe parlare di rilievografia, o procedimento di stampa rilievografico che comprende la tipografia (caratteri in metallo), la xilografia (che fa uso del legno come supporto) e la flessografia (che fa uso di forme di caucciù e materiale elastico).
A cui si aggiunge un metodo poco conosciuto che si chiama letterset, che fa uso di un cilindro di gomma per trasferire l’inchiostro sulla carta come nella stampa offset (che invece è un metodo planografico).
Il problema è che quando si parla di rilievografia viene in mente quella tecnica nella quale si comprime il foglio tra due piastre metalliche, una in rilievo e l’altra incisa, che permette di ottenere una scritta o un disegno in rilievo su un foglio, anche senza bisogno di inchiostro.
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