Stainless
Gli articoli sul sito della Nascar (serie di corse automobilistiche americana) sono impaginati in Stainless, un carattere senza grazie dalle forme tradizionali ma dall’aspetto leggermente insolito, specie visto sul display di un cellulare.
Lo Stainless risulta disegnato dal Cyrus Highsmith nel 2002, pubblicato da Occupant Fonts, acquistabile solo su Type Network. Tra i caratteri simili Identifont segnala anche il Klavika, che abbiamo notato tempo fa a proposito delle grafiche del Tg1.
Lo Stainless viene venduto con un compagno slab serif: il Dispatch, disegnato nel 1999 e sistemato nel 2016.
Il sito contiene una biografia abbastanza dettagliata di Highsmith, con tanto di fotografia.
Tra i font più popolari a cui ha lavorato, anche il Miller Text, una moderna interpretazione dello stile scotch roman, che andava di moda all’inizio del secolo scorso (la a con la codina arricciata all’insù). Uno dei dieci caratteri con grazie più popolari sul sito, porta anche due firme autorevoli, quelle di Matthew Carter e di Tobias Frere Jones.
Diamo un’occhiata anche ai siti web di corse motoristiche più popolari dalle nostre parti. Quello della Formula 1 ha i titoli nel font omonimo, un sans serif dalle forme molto insolite, specie la a che è una specie di z con un tratto in più. Molte delle lettere ricordano una pista con curve e rettilinei. I testi degli articoli però sono scritti in Titillium, un font che conosciamo bene perché è un progetto nato in Italia ed è scaricabile gratuitamente da Google Fonts (ed è anche quello normalmente usato dalla Pubblica Amministrazione in Italia).
La scelta più originale è forse quella dell’Erc, il Campionato Europeo di Rally, che usa il font Wrc, progettato per il mondiale di rally, non soltanto per i titoli, ma anche per i testi. Si tratta di un font grassetto, con alcune lettere dalle forme strane, anche questo forse ispirato alle curve dei tracciati di gara. È quello che discosta di più il testo degli articoli dall’aspetto che avrebbero coi font di sistema.
I motori di ricerca restituiscono ben poche informazioni sui font commissionati apposta da F1 e mondiale di rally. È più facile trovare le loro versioni clandestine, che in base alla normativa sul diritto d’autore non potrebbero essere scaricate e utilizzate.
Provo a sbirciarci dentro per trovare qualche informazione. Sul sito della Formula 1 c’è anche la versione Display Black del font, caratterizzata da una a ad un solo piano. Il copyright è di Marc Rouault, 2017. Un autore di cui non risulta un bel niente, su Identifont.
Il font del rally invece ha un copyright di quest’anno, 2022, a nome del Kufic Studio, uno studio estraneo al circuito dei font commerciali.
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