Bostroom

Volantino parrocchiale con gli orari delle messe e le comunicazioni ai fedeli. Sia l’intestazione San eccetera, che gli orari sono scritti in un handwriting in cui la S ha una caratteristica particolare: l’ansa superiore è appena accennata, mentre quella inferiore è molto larga. Praticamente la lettera ricalca in gran parte il profilo di una goccia. In linea di massima la forma di base non è molto inusuale, ma di solito o sopra o sotto si forma un occhiello. In questo caso no.

La passo ai servizi di riconoscimento dei font online. E non esce fuori niente di rilevante. E questo vuol dire che è molto probabile che si tratti di un font gratuito di quelli che stanno su Dafont. Dove non esiste nessun servizio del genere. E questo significa che bisogna procedere coi vecchi sistemi. Impostare la S nell’anteprima, una pagina con 200 anteprime, e scorrere la lista da cima a fondo.

Spesso chi sceglie un font lo sceglie all’inizio della lista. Che è ordinata per numero di download nel giorno precedente. Senonché le novità vengono mostrate in homepage quindi ottengono numerosi download il giorno in cui escono e di conseguenza nei giorni successivi. Poi, in gran parte dei casi tendono a scendere in classifica fino a passare nelle pagine successive, se non riescono a diventare dei classici. E la categoria Script di Dafont è immensa: sono 150 pagine da 200 font ciascuna.

Vi salto tutta la parte noiosa. Il font usato dalla parrocchia è il Bostroom di Lemonthe. È stato caricato sul sito a luglio scorso, e si suppone che in quel periodo sia finito sul computer parrocchiale. In quasi tre mesi ha totalizzato 26 mila download, di cui solo 6 ieri. Questo significa che ho dovuto sfogliare 29 pagine di anteprime, ossia che si trova all’incirca oltre la 5600ma posizione.

La ricerca sarebbe stata più breve se invece di scegliere la categoria tutta intera avessi scelto la sottocategoria. Sulla quale però non potevo essere sicuro. Si tratta di Spazzola/Pennello. Che è lunga solo 19 pagine. A saperlo prima, sarebbe bastato sfogliare soltanto 4 pagine, arrivando oltre la 600ma posizione.

Il fatto è che rispetto agli altri font della stessa categoria, il Bostroom ha i tratti molto sottili, quindi non è immediatamente evidente che è tracciato a pennello, specie in piccole dimensioni.

Del resto poteva sempre essere finito in qualche altra categoria, ad esempio Varie.

La licenza è gratis solo per uso personale.

Il nome di Lemonthe non lo avevo mai notato. La studio è specializzato in caratteri calligrafici molto realistici, evidentemente modellati su vere calligrafie, con tutte le irregolarità che si notano in questi casi.

I più scaricati del momento sono Destoria, Janelotus e Dontheus. Il Bostroom è il decimo della lista. Che comprende solo 26 progetti. L’ultimo è il Simfony Sign, un po’ bruttino e inclinato a sinistra anziché a destra.

Secondo alcuni grafologi, la grafia inclinata verso sinistra riflette l’atteggiamento interiore di una natura che a causa di frustrazioni e delusioni passate fa fatica a fidarsi degli altri. Almeno per chi usa le lettere latine che si scrivono da sinistra a destra per cui la sinistra rappresenta il passato. Immagino che in arabo sia il contrario visto che si scrive da destra a sinistra e che il corsivo anziché essere italico, inclinato a destra, è iranico, inclinato a sinistra cioè in avanti.

I vecchi tipografi restano allibiti di fronte all’attuale offerta di migliaia e migliaia di font. Ai vecchi tempi per conoscere tutto ciò che era in circolazione bastava procurarsi i cataloghi cartacei delle poche fonderie attive e sfogliarli. Oggi Dafont offre 70.621 caratteri. Come trovare quello che serve?

Ovviamente la risposta è che non bisogna sfogliarli tutti. Il sito è suddiviso in 9 categorie (Fantasia, Stranieri, Techno, Bitmap, Gotici, Basico, Script, Simboli e Vacanze), ognuna delle quali suddivisa in sottocategorie. Altri siti, come Font Space o My Font, permettono di aggiungere un numero illimitato di tag a qualunque font, ad esempio 1930s, sans serif, poster, art deco, disco, pop, party, heading (tag realmente aggiunti al Bauhaus Bugler).

Inoltre quando sarà attivo anche per Dafont un qualche servizio di riconoscimento automatico dei caratteri basterà la foto di una lettera per restringere la ricerca solo a quei font che hanno le stesse caratteristiche del font fotografato.

Senza contare che è possibile in teoria catalogare i dettagli con un sistema simile a quello usato da Identifont, per cui basta dare le descrizioni di alcune lettere per arrivare al risultato cercato.

Certo per quanto riguarda gli Script il lavoro da fare è enorme. Un sacco di font condividono la stessa conformazione delle lettere, anche se comunicano una sensazione diversa a seconda dello spessore del tratto, del contrasto, della larghezza degli occhielli, della regolarità nell’altezza delle lettere eccetera.

Il bello di Dafont è che permette di arrivare rapidamente all’ultimo della lista. E questo permette di procurarsi al volo qualcosa che nessuno ha, oppure, più probabilmente, di rendersi conto di che cosa non bisogna fare quando si disegna un font, per evitare di avere un risultato inutile e inguardabile.

Oggi all’ultimo posto della lista di Script c’è lo sfortunato Belmondela, di Perspectype Studio, categoria Script/Manoscritto.

Che non è neanche tanto più brutto degli altri, ha pure una versione italica e le lettere accentate che ci servono. Uscito ad agosto di quest’anno, ahimè ha totalizzato solo 704 download.

Anche Perspectype Studio disegna soprattutto caratteri Script, meno realistici e più adatti ad usi display. E ottiene anche qualche soddisfazione. Il più scaricato, Belgium Victory, ieri ha totalizzato oltre 1700 download, seguito dal Saturday Bright a 1400. Al terzo posto Berlishanty Calligraphy, calligrafico sottile con svolazzi eleganti.

251 i caratteri di questa fonderia presenti sul sito, molto vicini a due milioni e mezzo di download totali.

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