Gillies e altri font delle locandine di Bud e Terence

Secondo i dati raccolti da Identifont, sono più di 10 anni che la produzione annuale di font non scende al disotto delle 2000 unità. Fino a prima del 1990 non era mai salita al disopra delle 200 l’anno, anzi era molto inferiore. 

È vero che il dato non è molto attendibile: parecchi dei font pre-digitali non sono mai stati digitalizzati. Ed è vero pure che spesso nella pubblicità si ricorreva al lettering anziché ai font. Comunque, visto che all’epoca c’erano meno font, in linea di massima è più frequente imbattersi in qualcosa di conosciuto.

Nelle locandine dei film spesso si ricorreva al lettering, o in alternativa a font meno fantasiosi di quelli che sono a disposizione oggi. Inoltre le grafiche sono state rifatte negli anni, magari in fretta, al momento di una edizione in videocassetta o dvd, e magari sono stati usati i font disponibili di volta in volta. 

Il risultato è che in certi casi il font si riconosce a colpo d’occhio. 

Prendiamo Miami Supercops, film di Bud Spencer e Terence Hill del 1985. Esistono varie versioni della locandina (cinema, cassette, dvd...). In una è facile riconoscere il Broadway, in un’altra il Fritz Quadrata (per via della U e della M), ma in quella più diffusa ci sono le forme familiari del Gilles, disegnato nel lontano 1935 da William S. Gillies, oggi pubblicato da Itc, Elsner+Flake e forse qualcun altro.

Un monoline display, inclinato in avanti, con un accenno di tratti proiettati in avanti sulla linea di base, come nella p, aperta, o all’indietro, come nella S. Qui la i viene allungata in avanti, in maniera tale da far terminare la parola Miami della prima riga sopra la s finale di SuperCops della seconda.

L’autore lo disegnò per la Bauer. Il peso Extra Bold è stato aggiunto dalla Letraset, anche in versione Shaded.

Tag usati su Myfonts: decorative, informal, disconnected, german, nightclub, 1920s, 1930, invitation, party, linear, monotone, english, american, casual script, handwritten, heading, retro e shaded.

Fonts In Use ha solo 19 segnalazioni di questo font.

Per le locandine dei Due Superpiedi Quasi Piatti invece viene usato quasi sempre il Broadway (in un caso il Cooper Black).

Per Io Sto Con Gli Ippopotami venne usato il Vag Rounded Bold, di Sedley Place, 1979, se non sbaglio. Plausibile, il font è uscito proprio quell’anno. Ma il primo risultato che viene fuori dai motori di ricerca mostra un altro font, molto strano, con una M a tre gambe, tratti orizzontali nella parte alta più spessi di tutto il resto, C e G a spirale nella parte alta e tante soluzioni molto insolite.

Le forme mi sembrano molto familiari, ma su Identifont, Font Moose e Font Squirrel non approdo assolutamente a niente.

Poi mi ricordo: la metropolitana di Parigi! C’è anche un font gratuito che adotta queste soluzioni, il Paris Metro di David Rakowski, disponibile su Dafont.

Non so quale tra i font commerciali include queste lettere. Stranamente su Identifont c’è una pagina dedicata al Paris Metro Caps, che non solo non fornisce l’anteprima, ma neanche il nome dell’autore, l’anno e la fonderia. Hanno dedicato una pagina a un font che non esiste?

Su My Fonts c’è un altro Paris Metro che non c’entra niente: qui sono normali lettere serif tagliate orizzontalmente in tre parti.

La locandina col font della metro di Parigi porta i loghi di Medusa e Dvd video, quindi non è quella cinematografica, ma un lavoro più recente. Compare un altro logo: Rocca delle Macie, che ha usato lo stesso font anche per Lo Chiamavano Trinità e Continuavano A Chiamarlo Trinità, i principali due risultati che vengono fuori cercando “Dvd Rocca Delle Macìe”. 

In entrambi i casi, il font è usato non solo per il titolo, ma anche per i nomi degli attori.

Rocca Delle Macìe è la casa vinicola di proprietà del produttore di questi film.

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