Kaufmann

Qualche anno fa è uscita una serie di videocassette dedicate a Marilyn Monroe, insieme con fascicoli contenenti tante fotografie e informazioni biografiche.

La parola Marilyn era scritta in grande, a volte in colore rosso su fondo bianco o nero, a volte in bianco su fondo azzurro. I caratteri erano corsivi, leggermente inclinati in avanti.

Non è difficile risalire al font: la a rimane aperta in alto a destra, una caratteristica che nell’apposito strumento di Identifont è comune solo a una sessantina di font (63).

Quello che ci interessa ha una l senza occhiello sul tratto ascendente e una y senza occhiello sul tratto discendente.

È il Kaufmann, disegnato nel 1936 da Max R. Kaufmann per la Atf e oggi disponibile per Adobe e Linotype e per Bitsream.

Anzi, è Kaufmann Bold a voler essere precisi, disponibile secondo il sito anche per Elsner+Flake e per Urw.

Senza contare il fatto che altre versioni circolano con altri nomi, ad esempio Swing Bold, realizzato nel 1955 per Monotype.

Senonché c’è qualcosa che non quadra: la versione di base della M di questi font è staccata dal resto della parola, mentre sui fascicoli la lettera si unisce naturalmente con la a che segue.

Non sembra esserci una forma alternativa della M nel font della Linotype. O si tratta di un’altra versione, oppure il font è stato usato come base a cui è stato aggiunto un ritocco grafico per rendere la scritta più fluida. 

Kaufmann ha realizzato un altro font molto usato nelle pubblicità e nelle insegne: il Balloon.

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