Looky Cookie. Mucca

Un font molto buffo è il Looky Cookie di Nick’S Fonts. Le lettere sono irregolari, da fumetto, ma ciò che lo rende caratteristico è una semplice aggiunta: due occhi sulla cima di ogni lettera. Non occhi realistici, ma occhi da fumetto. A volte guardano dritti davanti a sé, a volte sono strabici, a volte guardano di fianco.

Un’idea divertente. Poi è chiaro che i contesti in cui usare un prodotto del genere sono ben pochi.

Non a caso Fonts In Use conosce il nome di questo font, ma non ha ricevuto nessuna segnalazione di usi concreti.

Del resto le segnalazioni dei font di Nick sono 46. Che sono tante, ma solo perché sono tanti i font che hanno ne hanno totalizzato una soltanto.

Il più segnalato è l’Old Mac Donald Nf Wide a quota 6. È il revival di un carattere ottocentesco dalle grazie rettangolari, spesse quanto le aste. E molto largo, come dice il nome.

Seguono quattro font a quota 2: Coochie Nando, Ege-Schrift, Kleukens-Antiqua e Reinassant.

Il primo è un geometrico con spessore 3d in alto a destra, revival del Glaser Kitchen di Milton Glaser. Il secondo è il revival di un font decorato degli anni Venti. Il terzo è un sans serif della Bauer degli anni Dieci. L’ultimo è un font disegnato nell’Ottocento, di aspetto ordinato ma con svolazzi.

Tra le altre segnalazioni ce n’è pure una dell’Airstream, revival del Gillies Gothic.

Una delle ultime segnalazioni arrivate al sito, a giugno scorso, riguarda l’Italia. C’è un caffè milanese che ha fatto stampare menù, buste e insegne usando font in uno stile che andava in voga a cavallo tra Ottocento e Novecento. Tra gli altri, viene segnalato anche l’uso del font Jacopo Mediaeval firmato da Nick Curtis.

Il font del logo è stato commissionato apposta a Mucca Typo, alias Matteo Federico Bologna, milanese trapiantato negl Usa, e porta lo stesso nome del locale: Saraghina.

La notizia non è ancora arrivata a Devroye, che non ha aggiunto questo font alla lista.

La quale contiene nomi che non si trovano da nessun’altra parte sul web. Ad esempio Littoria.

Il nome controverso: era quello che il regime fascista aveva dato ad una città di nuova fondazione che oggi si chiama Latina. I nostalgici vorrebbero tornare al nome originario. Non c’è nessuna traccia su internet di un carattere Littoria firmato Mucca.

Sul sito ufficiale di Mucca i font in vendita sono solo sei: Suffragette, NoExit Ottagonal e Rounded, Fico Grotesque, Liminal e Sportivo. 

Non si trova traccia in tutto il web né degli altri nomi elencati da Devroye, tipo Latina Mucca, né dei font gratuiti che chissà dove si trovavano.

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