Piranesi

Piranesi è il nome di un font disegnato da Morris Fuller Benton per la Atf nel 1930, oggi commercializzato da Bitsream.

Ma è anche il nome di un incisore italiano vissuto nel Settecento, Giovan Battista Piranesi.

Cosa fa di preciso un incisore? Dipende. Piranesi si aggirava per Roma cercando le vedute più suggestive delle rovine antiche, dei monumenti, delle chiese. Realizzava disegni dettagliatissimi di ciò che vedeva. Dopodiché li incideva sul metallo per ottenerne delle stampe da mettere in vendita.

Il suo ruolo, all’epoca, era simile a quello del pittore. Con la differenza che il pittore realizza ogni quadro in una sola copia, mentre l’incisore, una volta che ha finito di incidere la lastra, ne può realizzare molte copie.

Le stampe ottenute dalle incisioni di Piranesi circolarono in tutta Europa, e contribuirono a tenere viva l’ammirazione per l’Italia e per il suo affascinante passato, spesso in contrasto con un presente in cui i segni di quello splendore erano abbandonati all’incuria e all’oblio.

Non c’erano opuscoli per i turisti, all’epoca. I colti viaggiatori stranieri si imbattevano in splendide rovine romane in zone abitate solo da contadini e pastori analfabeti, che non avevano idea di quando fossero state edificate quelle costruzioni e da chi.

Wikipedia dice ben poco in proposito, ma la tecnica utilizzata da Piranesi doveva essere quella dell’acquaforte. Si prende una lastra di zinco o rame, la si ricopre di vernice proteggente (cera), vi si disegna sopra con una punta sottile per scoprire il metallo. Si immerge il tutto in una vasca con un acido. L’acido corrode il metallo là dove non è coperto dalla cera. A quel punto si può procedere alla stampa: si inchiostra con cura la superficie facendo penetrare l’inchiostro negli incavi lasciati dall’acido, si pulisce la lastra (senza togliere l’inchiostro dagli incavi). Si mette poi un foglio di carta resistente e bagnata sulla lastra e si fa passare tutto sotto una pressa (torchio calcografico).

Le stampe di Piranesi sono in inchiostro nero su fondo bianco. Le sfumature di grigio sono ottenute disegnando tante linee nere parallele, più o meno spesse, a volte in orizzontale, a volte in verticale, a volte ondulate o curve, a seconda dell’andamento della superficie che si vuole rendere nel disegno (esempio: verticali sulla parete, orizzontali sulla volta, curve su una cupola).

Il tutto è inserito in una cornice, e al di fuori compare una scritta col titolo e magari una didascalia dettagliata di ciò che si vede nell’immagine.

La scritta è realizzata a mano. La forma delle lettere è diversa a seconda se si tratta di una scritta grande o piccola, e varia da un’opera all’altra.

Tendenzialmente si tratta di un corsivo italico, con lettere inclinate in avanti. Però c’è una tendenza ad unire le lettere tra di loro, come in un corsivo calligrafico.

Su Wikipedia ci sono vari esempi delle stampe di Piranesi. In una, che raffigura un vaso, è presente una dedica e una lunga descrizione dell’oggetto raffigurato.

Se guardiamo come viene scritta la parola delle, notiamo che ci sono linee che uniscono la e e la l, e la prima l con la successiva. E però sia la d che la l hanno una grazia in cima al tratto ascendente, che punta a sinistra. Come avviene normalmente nell’italico stampatello. È difficile trovare un font digitale che abbia questa caratteristica. Che manca ad esempio nel font che si chiama Piranesi.

Trattandosi di scrittura a mano e non di font, la stessa lettera può apparire disegnata in maniera diversa a seconda dei casi. A volte la p è abbellita da un occhiello (il tratto si arriccia prima di unirsi alla lettera successiva), a volte no.

La g è quella a un solo piano, con un tratto discendente che si allunga molto a sinistra. La r ha la forma stampatella. Le maiuscole hanno la forma calligrafica, con vari svolazzi.

C’è su Google Fonts qualcosa che permette di ottenere un effetto simile? Diciamo di no. Si potrebbe usare il Beau Rivage, che è a lettere unite ma ha dei tratti ascendenti in stile cancelleresco, ossia curvati in avanti. L’Estonia è a lettere separate e ha già i tratti irregolari come le stampe antiche, ma ha sempre i tratti ascendenti curvati in avanti. L’Italianno ha una bella g col tratto discendente che si allunga a sinistra, ma è a lettere unite, anche se la r ha la forma stampatella, e soprattutto ha delle l con occhiello.

Il Petit Formal Script è interessante. Ha le lettere unite, ma non sempre: la g, la v o la r non hanno un tratto che le unisce con la lettera successiva. Le l sono senza occhiello, senza curvatura in avanti, ma anche senza grazie. Però i tratti ascendenti sono molto corti e le maiuscole molto basse. Nelle stampe di Piranesi l’altezza della x minuscola è circa la metà delle maiuscole.

Volevo vedere quali sono i caratteri simili al Petit Formal Script, ma Identifont non ha nulla da suggerire mentre Fonts In Use non ne conosce neanche il nome.

La g di questo font ha un tratto discendente molto composto, che non si allunga verso sinistra ma si chiude su sé stesso con estremità a goccia.

Se poi arriviamo al Meie Script troviamo occhielli sia sulla l che sulla g, e una r di forma calligrafica, quindi ci allontaniamo sempre di più.

Comunque, volendo fare una scritta che ricordi alla lontana quelle di Piranesi, più che le forme delle singole lettere conta l’aspetto complessivo. Se nel font c’è una g col tratto discendente che si allunga a sinistra e si arriccia ma poi le varie lettere combinate insieme hanno un aspetto disordinato, è chiaro che si ottiene un effetto molto diverso.

Sarebbe interessante poter confrontare anche i corsivi stampatelli dei vari serif, ma purtroppo non si può: il sito permette di vedere nella stessa pagina soltanto le versioni Regular di tutti i font caricati. Non è ancora presente un pulsante italic per poter confrontare a colpo d’occhio tutti i corsivi. Bisogna per forza cliccare sulla pagina della famiglia e scorrere la lista degli stili.

Le maiuscole del font Piranesi hanno spesso la stessa conformazione di quella della stampe di Piranesi. Ma le minuscole sono senza grazie e hanno un'inclinazione minore. Inoltre non si uniscono mai tra di loro.

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