La prima Bibbia stampata in Italia
La Bibbia di Gutenberg è fin troppo famosa. Stampata a Magonza a partire dal 1453, è secondo Wikipedia in italiano “il primo libro stampato in Europa con la tecnica dei caratteri mobili”. In realtà Gutenberg ha stampato altre cose, tra cui una grammatica latina di Aelius Donatus che potrebbe risalire ad un paio di anni prima, ma le discussioni tra gli studiosi restano aperte. All’epoca non c’era l’usanza di scrivere nome dello stampatore e data sui libri: in nessuna delle opere attribuite a Gutenberg compare il nome dell’inventore della tipografia, e si fanno ipotesi sulle date solo sulla base dello studio dei caratteri e di informazioni trovate altrove.
La Bibbia di Gutenberg è scritta in caratteri gotici, ma non è in tedesco: è in latino, anche se spesso la gente comune non se ne accorge, non essendo abituata a riconoscere la forma di quelle lettere. Nel giro di pochi anni l’invenzione della tipografia arrivò anche in Italia, grazie ad alcuni stampatori tedeschi emigrati. I caratteri dovettero essere ricreati da zero: in Italia la grafia gotica nei manoscritti era già passata di moda, sostituita da uno stile chiamato antiqua. Le maiuscole erano come quelle usate sui monumenti romani, le minuscole come quelle dei manoscritti carolingi. E pressappoco è lo stesso stile che si usa ancora oggi, e che ha preso piede in tutti i continenti.
Il primo libro a quanto si dice venne stampato a Subiaco, da due stampatori tedeschi che poi si trasferirono a Roma. Ma in breve Venezia divenne un centro fondamentale per la stampa in Italia. Ed è proprio lì che sarebbe stata stampata la prima Bibbia italiana.
Si tratta di un volume pubblicato nel 1471, 16 anni dopo la pubblicazione di quella di Gutenberg. Lo stampatore era Vindelino da Spira. Vindelino è un nome strano? Infatti lui era tedesco, si chiamava Wendelin von Speyer, e col fratello Johann aveva imparato l’arte della stampa a Magonza. Il primo torchio impiantato a Venezia fu il loro.
Sul web non si trova nessun riferimento a qualche Bibbia precedente stampata in latino. Il testo della Bibbia in questione era una traduzione realizzata dal monaco Nicolò Malermi.
Nello stesso anno, sempre a Venezia, uscì un’altra Bibbia, sempre in volgare, probabilmente stampata nell’officina di Niccolò Jenson. Per distinguerle, le due edizioni vengono soprannominate Bibbia d’Agosto e Bibbia d’Ottobre, dal mese di pubblicazione.
Il sito della Associazione ItalianaTraduttori della Bibbia scrive che la versione successiva fu del
1530, quasi sessant’anni dopo. Di nuovo la città interessata è
Venezia. A stamparla, la tipografia Giunti.
L’articolo in questione non implica che in mezzo non ci siano state edizioni in latino: la pagina è dedicata solo alla storia delle traduzioni in italiano nel corso dei secoli.
Accanto, c’è la foto di due pagine di uno splendido esemplare, ma senza didascalia (è la Bibbia di Vindelino?)
Se non sbaglio sono 61 righe per pagina, suddivise in due colonne. I capolettera sono da sei righe, colorati in rosso, o da quattro, colorati in blu. Nel testo sono inserite parecchie illustrazioni, anche queste colorate a mano, molto probabilmente, larghe una colonna e alte circa 12 righe.
Famiglia Cristiana scrive che la prima Bibbia in ebraico venne stampata in Calabria. Il tipografo Avraham Ben Garton l’avrebbe stampata nel 1475, quattro anni dopo quella di Vindelino. Il sito però non pubblica foto.
Su Abebooks si trova al momento in vendita una Bibbia più recente: in italiano, datata 1566, stampata di nuovo a Venezia, “appresso Andrea Muschio”. 5.871,36 euro, più 22,80 per la spedizione. Questa è in bianco e nero, con capolettera da sette righe e illustrazioni a doppia colonna. In alcuni casi i testi sono impaginati con righe che si restringono sempre più fino ad arrivare alla fine del testo, con allineamento centrale. Un’impaginazione a triangolo che altri stampatori utilizzavano all’epoca.
Interessante la copertina, con il ittolo suddiviso in tante righe, in dimensioni e stili diversi. “Bibia Volgare” a caratteri romani, “la quale in se contiene” tutto maiuscolo, “i sacrosanti libri del vecchio” ancora maiuscolo ma più piccolo, “et nvovo testamento” tutto maiuscolo e con spazio tra le lettere, “ornata di figvre; et” ancora all-caps spaziato, “con i Sommarij a ciascun capitolo:” romano piccolo, con uso di s lunga, “con dve tavole ; l’vna dell’ordine” italico tutto maiuscolo, la D ha uno swash in alto a sinistra, “de’ libri; & l’altra de soggetti dei capitoli” italico molto piccolo; la & è composta dalla forma di una e e di una T dai tratti svolazzanti, unite da un tratto a U, “Con licentia de’ Superiori nuouamente stampata, / & diligentemente corretta” romano; qui la & ha la forma moderna; notare che mentre in maiuscolo le U si scrivono V, in minuscolo le v si scrivono u. Dopo l’illustrazione: “In Venetia.” tutto maiuscolo, corsivo spaziato, “Appresso Andrea Muschio.” corsivo, sempre solo s lunghe, nella prima parola in legatura, “M D L X V I.” ancora in corsivo.
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