Estienne

Qualche giorno fa ho notato la stranissima f corsiva sull’edizione del Signore Degli Anelli uscita vent’anni fa per Bompiani. Una lettera molto stretta, obliqua eppure quasi mozzata, che non invade lo spazio della lettera precedente o di quella successiva, come invece è normale in tutti i corsivi moderni. Scelta dettata dalla necessità: con le linotype era impossibile far sì che i tratti di una lettera andassero a invadere lo spazio di un’altra lettera. Le matrici non potevano sovrapporsi.

Così ho girato un po’ sul web alla ricerca di qualche informazione in più sull’argomento. Le ricerche sui siti per il riconoscimento automatico dei font non hanno portato a niente: non c’è nulla di simile in commercio.

Però ho trovato su un blog un post intitolato “Che font usano in Einaudi” in cui viene nominato di sfuggita l’Estienne, con un’immagine scannerizzata dall’American Metal Typefaces of the Twentieth Century di Mac Mc Grew. Realizzato nel 1930 dall’inglese George W. Jones per Linotype. “ispirato ai Garamond ma più delicato (ascendenti e discendenti più lunghe)”. Effettivamente la f sembra proprio quella, anche se la P, come in tutti i Garamond è aperta, mentre sul libro in questione è chiusa.

Il post poi vira su una versione metallica del Granjon. 

Dell’Estienne non esistono versioni digitali (c’è un altro tipo di carattere con lo stesso nome, ma che non c’entra niente). Del Granjon sì, ma con una f molto ingombrante. 

Il Signore Degli Anelli non è mai stato pubblicato da Einaudi, ma da Rusconi a partire dagli anni Settanta. È finito poi nel catalogo di Bompiani a partire dal 2000, ma evidentemente si tratta di ristampe le cui scelte tipografiche potrebbero risalire anche a trent’anni prima. Solo nel 2003, dopo il successo che stava avendo la trilogia cinematografica, ne è stata pubblicata una edizione riveduta e corretta, sostituendo la parola Orchi a Orchetti. Con un font più moderno? Probabile, ma non trovo nulla di preciso sul web. (Nel frattempo c’è stata una guerra delle traduzioni tra quella versione e la successiva). 

Del font usato sul libro di Bompiani tutto si può dire tranne che abbia i tratti discendenti lunghi: sono cortissimi! Basta poi confrontare due o tre lettere con quelle dell’Estienne per rendersi conto che si tratta di qualcos’altro. Servono ulteriori ricerche.

Comunque, per quanto riguarda l’Estienne, un altro specimen, limitato alle sole lettere maiuscole e minuscole tonde e corsive si può trovare sul sito Creative Pro. “Il mondo ha davvero bisogno di un altro Garamond? Beh, sì, se è l’Estienne di G.W. Jones, 1930, che un tempo impreziosiva i cataloghi della Mergenthaler Linotype ma ora è sprofondato sotto le onde come molti altri caratteri in piombo”.

L’autore lo apprezza per i lunghi tratti ascendenti e discendenti.

Come dice il titolo, Ten great lost text faces, lo stesso articolo presenta anche altri 9 tipi di carattere di cui non esistono versioni digitali. 

Il nome Estienne è quello di una famiglia di stampatori parigini del sedicesimo secolo. Devroye mostra gli specimen del font del 1930 nella pagina dedicata a Henry, che però produceva lettere molto diverse: ad esempio, la e aveva il tratto centrale in salita.

Negli specimen moderni però si nota una cosa interessante: la spropositata quantità di legature con la lettera f. Visto che il tratto superiore, per motivi tecnici, non poteva spuntare al disopra della lettera successiva, a quanto pare erano stati preparati glifi con entrambe le lettere. Quindi troviamo legature con tutte e cinque le vocali, con la s, con la t, col punto, con la virgola, col trattino, con la y. E ovviamente anche quelle con la doppia f e le vocali. (Tranne le combinazioni con la doppia f, le due componenti della legatura non si toccano tra di loro).

Stranamente, nello specimen in questione non si vede nessuna legatura con la l

Ma la tastiera di una linotype non aveva così tanti tasti. Queste legature andavano aggiunte a mano? Forse per questo non compaiono ma nel libro. Dove invece si vedono le legature standard (fi, ff...), per le quali bastava premere l’apposito tasto.

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