Legare o non legare, questo è il problema
Golf? Chef? Switch-off? Nelle domande che finiscono per f, il Times New Roman crea questa strana (finta) legatura. |
La f è una lettera particolare. Il suo tratto superiore tende a spingersi in avanti, a sovrastare la lettera successiva. Ai tempi dei caratteri mobili in metallo questo poteva essere un problema. Esisteva un sistema per far sì che la punta della lettera andasse a sovrapporsi al blocchetto in metallo della lettera successiva, ma soltanto se trovava spazio vuoto. In caso ci fosse stato un tratto ascendente o il puntino della i, non era possibile avvicinare le due lettere senza spezzare la punta della f. Tant’è vero che si doveva ricorrere alla legatura, ossia un carattere a parte su cui le due lettere erano fuse insieme. E altre legature contenevano altre combinazioni riguardanti la f: con la l, con un’altra f, e a seguire legature tra due f e una i o una l. Più raramente si poteva creare anche una legatura fb o fh, ma in italiano non compaiono spesso.
Ai tempi di Gutenberg si usavano tantissime legature, oggi sono rimaste soltanto quelle con la f. (Un’altra che è stata utilizzata in passato è quella tra Q e u, ma solo quando la coda della Q era di lunghezza esagerata).
Le macchine per la composizione a caldo prodotte dalla Linotype però non avevano la possibilità di allungare i tratti di una lettera sopra lo spazio bianco appartenente a un’altra lettera: la riga di testo veniva composta affiancando tra di loro le matrici, per cui non c’era modo di ottenere delle sovrapposizioni. Così i disegnatori di caratteri dovettero mettere a punto delle f con l’estremità superiore che si ripiegava su sé stessa, oppure che terminava in orizzontale senza spingersi in avanti.
E oggi? Coi caratteri digitali un qualsiasi tratto può uscire dallo spazio assegnato e andarsi a sovrapporre ai tratti delle altre lettere senza creare nessun problema. Si può disegnare una f che sovrasta completamente la lettera successiva, se questa è una a, una e, una o. Il problema però è estetico: se la seconda lettera è una i o una l, potrebbero esserci delle controindicazioni. Ad esempio il punto della i potrebbe apparire come un bozzo sul tratto della f. Quindi bisogna studiare il problema con cura.
Da un lato bisogna trovare una combinazione che vada bene per tutti gli utenti che usano un software in cui non scattano le impostazioni automatiche relative alle legature. Dall’altro lato si può creare l’apposita legatura, che ha anche un codice già assegnato da Unicode.
I più popolari serif di Google Fonts, il Roboto Slab e il Playfair Display, non hanno una f ingombrante. Ciononostante fanno uso di legature. Nel primo, la f si allunga un po’ e la i perde il puntino. Rimane un po’ di spazio vuoto, ma evidentemente non è un problema. Nel secondo invece, il bottone che sta sull’estremità della f si sposta verso destra diventando il punto che sta sulla i. In pratica l’estremità della f si spinge in avanti fino al bordo destro dell’asta della i.
Il terzo serif più
popolare sui sito è il Merriweather. E qui non ci sono problemi: la
f non si spinge in avanti, quindi non tocca né il punto sulla i, né
la grazia che si trova all’estremità superiore della l. Quindi non c’è bisogno di legature
Più giù troviamo Lora e Pt Serif, dove le legature ci sono, e poi Noto Serif, dove non ci sono. Qui non ci si cura minimamente del fatto che la punta della f vada a toccare la parte superiore della l.
Tra i sans, troviamo al primo posto il Roboto, che di nuovo fa sparire il puntino sulla i, lasciando un po’ di spazio vuoto in alto a destra. Più giù c’è il Lato, dove la mancanza del puntino si sente ancora di più. Open sans, Montserrat, Poppins, Source Sans mantengono tutte le lettere separate. Oswald usa le legature, ma la f e la i sono unite solo per il trattino orizzontale: estremità della lettera e puno restano separati tra di loro.
La legatura più strana la vediamo nel Raleway. Il tratto della f diventa quello della l senza soluzione di continuità, come se fosse una U capovolta.
Qualcosa di strano si vede tra i monospace. Visto che la legatura è un carattere singolo, ha la stessa larghezza degli altri, col risultato di sembrare fuori posto, visto che ci sono due lettere dove dovrebbe essercene una. Se avesse avuto larghezza doppia, non sarebbe stato più monospace. Comunque, un testo scritto in monospace con le legature attivate sembrerebbe abbastanza insolito. Si regolano così Space Mono, Vt323, Overpass Mono, Chivo Mono.
Per finire, un dettaglio curioso: quando nel Times New Roman la f è seguita dal punto interrogativo, le estremità dei due glifi si toccano, o meglio, la punta del primo tocca il fianco del secondo. Coi caratteri in metallo un effetto del genere non sarebbe stato possibile, se non creando un’apposita legatura
Infatti in gran parte dei font questo non succede, e i due contorni rimangono ben separati tra di loro. Con qualche eccezione: su Google Fonts troviamo qualche caso in cui questi due glifi si toccano in punta: l’Eb Garamond e il Crimson Text, e più avanti l’Alegreya.
Nel Times la f va a toccare o sfiorare anche alcuni numeri.
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