Neue Frutiger 1450 Book
Mi è capitato davanti un libro del 2009, un centinaio di pagine, 21 cm per 14 e mezzo circa. Edizioni Intra Moenia. “Così raccontano i nostri vecchi...”, una raccolta di discorsi del subcomandante Marcos davanti agli indigeni messicani.
La cosa strana è che era tutto in caratteri sans-serif. Di solito dai libri uno si aspetta qualcosa di diverso.
Ho passato la foto di qualche parola a What The Font, e la risposta è stata Neue Frutiger, un font firmato da Adrian Frutiger e un certo Akira Kobayashi, secondo quanto si legge su Identifont, uscito proprio quell’anno per Linotype.
Ad essere precisi il primo risultato era Neue Frutiger 1450 Book.
Non ho verificato l’accuratezza della risposta. Il numero ovviamente non si riferisce all’anno (in cui Gutenberg era alle prese con l’invenzione della tipografia), ma alla norma tedesca Din 1450, “appena rilasciata”, secondo quanto dice la lunga presentazione pubblicata su My Fonts.
Il Frutiger è uno dei sans più famosi del Novecento. Nasce a metà degli anni Settanta, quando si stava pianificando la segnaletica nel nuovo aeroporto parigino dedicato a Charles De Gaulle.Il vlog Grafigata, su Youtube, gli ha dedicato un video intitolato “Frutiger, il font degli aeroporti”.
Lo youtuber ne parla per quindici
minuti, con chiarezza e competenza. Tra l’altro, ogni tanto spunta
fuori la versione cartacea di un libro sulla tipografia o sul graphic
design: qui se ne vede uno dello stesso Frutiger, uno di Gill, un
altro di Johnston (in lingua originale). E poi citazioni a
tema, tra cui una di Spiekerman. Un video veramente ben fatto.
Ci si sofferma perfino sui dettagli delle lettere: quali particolari permettono di dire che questo font ha caratteristiche più umanistiche rispetto all’Helvetica? Con tanto di terminologia tecnica e slide con i dettagli evidenziati.
Alla fine del video il consiglio è quello di utilizzare un font del genere per lo scopo per cui è stato progettato: la segnaletica, e quindi anche i banner, ma non certo i loghi.
Non dice nulla di esplicito a proposito del testo dei libri, ma si può immaginare.
Su Identifont non si rileva nessuna differenza apparente tra il Neue Frutiger e il Frutiger del 1976.
Fonts In Use segnala solo meno di quaranta usi del Frutiger originale, nessuno di Neue Frutiger e Frutiger Next. Quello che colpisce di più riguarda le banconote in euro attualmente in circolazione.
Nel libro di Intra Moenia si nota un
altro effetto strano: le parole in corsivo sono molto più leggere di
quelle in tondo, e quelle in grassetto sono molto più pesanti.
Insomma, le parole o le frasi evidenziate in qualche modo saltano
subito all’occhio. Alcune diciture invece vengono stampate in grigio per distinguerle dal resto del testo.
Lo stesso font è usato anche per i capolettera da tre righe e, in peso extrablack, per il titolo in copertina e per i numeri, all’angolo inferiore esterno di ogni pagina, bianco su fondo grigio triangolare.
Per quanto riguarda il Din 1450, ossia le specifiche stabilite dall’Istituto Tedesco per la Standardizzazione nel 2013, c’è un articolo in inglese sul sito della Linotype, che pur senza entrare nei dettagli ne spiega l’intento: garantire leggibilità alla segnaletica.
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