Video-guide alla Heidelberg Windmill

Su Youtube è possibile vedere un video di sei minuti, in inglese, in cui una ragazza presenta la Heidelberg Windmill, una delle presse da stampa più popolari di tutti i tempi.

Non ci vorrebbe molto a realizzare anche in Italia un filmato del genere: basta reggere la videocamera in mano e presentare una dopo l’altra le varie parti che compongono la macchina, inquadrandole. Purtroppo in italiano si trova ben poco. In generale, si trovano video ripresi da lontano con vecchie macchine da stampa in funzione con fracasso di sottofondo e senza spiegazioni; interviste a vecchi tipografi in contesto rumoroso e senza montaggio con inquadrature in dettaglio dei particolari di cui stanno parlando; bellissimi montaggi artistici delle parti in movimento sulle macchine in funzione, ma senzauno straccio di informazione. 

Questo video risale a quattro anni fa. La youtuber è simpatica, anche se un po’ sciocca (il titolo è “a goofy guide to the Heidelberg Windmill”, dove goofy significa appunto sciocco).

Per scelta non ci sono termini tecnici, il che significa che viene spiegata ogni cosa con estrema chiarezza: questa leva cos’è e a che cosa serve; dove vanno messi i fogli; dove vanno a finire; cosa dicono le avvertenze; qual’è il motore; qual’è la pompa dell’aria; e così via.

Comunque non si tratta di un video grezzo. C’è un montaggio di sequenze diverse, per poi lasciare spazio nella parte finale ai vari dettagli della macchina in funzione, con tanto di effetti di velocizzazione e di rallentatore. 

Un filmato simile ma più dettagliato, sempre con una Windmill, era stato realizzato nello stesso anno, 2018, da un utente in Florida. Meno sciocco e più tecnico, e anche montato in maniera tale da mostrare di volta in volta le cose che vengono spiegate. È facile vedere da lontano il meccanismo che gira per prendere e togliere i fogli, da cui deriva il soprannome della macchina, windmill, che vuol dire mulino a vento. Ma qui viene mostrato il dettaglio dei bocchettoni che aspirano il foglio, e il meccanismo a pinza che serve per afferrarli. Oltre all’aspirazione dell’aria, ci sono anche delle bocche che emettono aria per sistemare i fogli, controllate da un rubinetto a parte.

Presse di questo tipo erano in uso anche in Italia, ma se se ne è persa la memoria: Wikipedia in italiano non ha una voce dedicata alla macchina (cè solo in inglese e spagnolo), ma neanche all’intera industria. Il cui nome è facile da notare, girando tra vecchie presse da stampa, perché compare in bella evidenza su una barra proprio davanti agli occhi dell’operatore. Quella barra non era solo una decorazione estetica. Serviva ad impedire alle persone di entrare nel raggio di azione del meccanismo che spostava i fogli. Il quale era composto da due bracci rotanti, che si alzavano all’improvviso e rischiavano di colpire in faccia qualcuno. La barra era collegata col meccanismo che metteva in funzione le varie parti: quando la si spostava, ad esempio per posizionare o rimuovere la forma con le lettere da stampare, la macchina si bloccava automaticamente, indipendentementee dalla posizione della leva principale. 

Tutto questo si vede chiaramente nel filmato. Che dura ben 13 minuti, visto che si sofferma su questioni di registro per stampa in più colori, e include vari montaggi professionali con macchina in funzione con sottofondo musicale. Insomma, un lavoro professionale.

E anche le informazioni che fornisce su come regolare la macchina per svolgere il compito nel migliore dei modi non sono facili da trovare altrove. Tra l’altro si vede anche il sistema che permetteva di caricare nella macchina inchiostro in eccesso, che automaticamente veniva aggiunto gradualmente ai rulli senza bisogno di fermare le operazioni per un intervento manuale.

Far funzionare una macchina del genere è molto complicato, richiede parecchie conoscenze e parecchia pratica. E questo è il motivo per cui ancora oggi parecchia gente al mondo si dedica a questo hobby: se con una stampante da ufficio chiunque può stampare fotografie a colori in maniera perfetta, qui serve impegno e concentrazione. Come quando si fa sport o si cerca di superare gli ostacoli in un videogioco. Il lavoro finito, se è uscito bene, dà soddisfazione.

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