Alcuni font designer che al momento sono "popolari"

Sulla home page di Identifont oggi compaiono due designer e due publisher nell’apposito riquadro delle ricerche più popolari. I disegnatori sono Albert-Jan Pool e Nick Shinn, gli editori Apple e Itc.

Apple non ha bisogno di presentazioni: è una delle aziende informatiche più famose al mondo. Itc invece è una fonderia di caratteri classica, o meglio, è una delle prime che si sono focalizzate solo sui font per computer e fotocomposizione senza entrare nel settore dei caratteri in metallo. È nata nel 1970, oggi fa parte di Monotype.

I due disegnatori non sono poi così famosi. 

Albert-Jan Pool è olandese, nato el 1960. Ha lavorato per Scangraphic e Urw. Ha uno studio proprio dal 1995. Tutta la top ten dei suoi font più popolari è costituita da versioni dell’Ff Din: Black, Bold, Condensed, Condensed Black, Slab Thin, Stencil, Stencil Black, Stencil Bold e Stencil Condensed.

Nick Shinn invece è inglese, trapiantato in Canada dal 1976. Il suo studio è attivo dal 1989. Ha scritto articoli per varie riviste del settore, e tenuto conferenze ai raduni dei font designer. Tra i suoi font più popolari troviamo il Brown Extra Bold, il Sense, lo Shin, il Neology Grotesque Bold, il Preface e il Sensibility, che sono senza grazie. Inoltre c’è il Walburn, che è un serif con un forte contrasto, e lo Scotch Modern Display, il cui nome dice tutto, che riprende forme che andavano di moda nell’Ottocento. Il più fantasioso è l’Ff Merlin, con lettere dai contorni malfermi.

Se invece andiamo a vedere le top five di Identifont, oltre ai due disegnatori citati troviamo Hermann Zapf, Robert Slimbach e Olivier Gouvrat, mentre tra gli editori ci sono Rosetta, Adobe, e Google Web Fonts.

Slimbach è americano e ha lavorato ai font delle famiglie Adobe Garamond, Adobe Jenson, Myriad, Minion eccetera.

Gouvrat invece è francese, e ha prodotto vari font dall’aspetto normale.

Spesso nella lista compare anche Neville Brody, inglese, che lavora in proprio dal 1987 e che è stato direttore artistico anche per un paio di riviste italiane. Il sito mostra tutti i font disegnati da lui in ordine alfabetico. Mi pare che alcuni suoi lavori siano stati tolti da tutte le piattaforme commerciali.

Fonts.com ha 21 famiglie di caratteri attribuite a lui, a partire da Ff Blur, Insigna e Ff Typeface (strettissimo e sottile, praticamente illeggibile).

Fontshop ne elenca 18: l’inizio della lista è quasi lo stesso, con la differenza che al posto dell’Insigna c’è l’Industria, un sans serif stretto.

La pagina Twitter di Brody non è aggiornata da più di sei anni.

Sitographics ha pubblicato parecchio materiale su di lui, sia interviste in lingua italiana che foto delle pubblicazioni di cui si è occupato (c’è anche il Times di Londra).

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