N’ko e Adlam

La famiglia Noto continua ad espandersi. Oggi tra i sans più trendy di Google Fonts c’è il Noto Sans N’ko, che contiene i caratteri della scrittura N’ko, che si usa nell’Africa occidentale.

Questa scrittura è abbastanza giovane. È nata nel 1949, inventata da Solomana Kante. Ispirata alla scrittura araba, con lettere che si scrivono da destra a sinistra e si congiungono in basso. È composta da 19 consonanti, 7 vocali e 8 segni diacritici.

Wikipedia in italiano mostra una tabella con tutte le vocali e le consonanti, mentre la versione in inglese mostra anche i diacritici. La versione delle lettere che viene mostrata è un po’ rudimentale, tracciata a mano, mentre quella di Google è studiata in maniera tale da essere compatibile con le lettere latine del Noto.

Fino all’invenzione di questa scrittura, le popolazioni locali si affidavano alla tradizione orale oppure usavano l’alfabeto arabo o latino.

Oltre alle lettere dell’alfabeto, nella scrittura N’ko anche i numeri sono diversi rispetto a quelli che siamo abituati a usare. Solo in alcuni casi la forma è riconducibile lontanamente a quella dei cosiddetti numeri arabi.

La parola N’ko significa “io dico” in tutte le lingue mandé.

Wikipedia in italiano dice che N’ko può essere usato per indicare non solo la scrittura, ma anche la varietà letteraria delle lingue mandé, “una sorta di koinè”, dice l’articolo, usando una parola greca che significa “lingua comune” e propriamente indica un dialetto greco di epoca ellenistica, quello con cui vennero effettuate le prime traduzioni del Nuovo Testamento). 

Il creatore della scrittura N’ko è stato uno scrittore di nome Solomana Kante, morto nel 1987. Su Wikipedia in italiano non c’è una voce dedicata. In inglese ci sono sei righe, e una fotografia. 

Tra i sans più trendy di Google oggi troviamo anche un’altra versione del Noto dedicata ad una scrittura africana: il Noto Sans Adlam Unjoined. Come dice il nome, si tratta della versione a lettere separate di un altro font, Noto Sans Adlam, in cui le lettere sono unite in basso.

Anche questa forma di scrittura procede da destra a sinistra.

L’Adlam si usa per scrivere la lingua fulani, ed è uno dei sistemi di scrittura più recenti al mondo. L’anno di nascita infatti è il 1989. Gli inventori sono Ibrahima e Abdoulaye Barry, due fratelli.

Wikipedia in inglese racconta anche il modo in cui sono state create le lettere: disegnando forme ad occhi chiusi, e poi scegliendo quelle riuscite meglio.

Viene insegnato in Guinea, Nigeria e Liberia.

Anche in questo caso la forma dei numeri è diversa rispetto a quella dei numeri arabi. Quello che più somiglia all’1 indica il 2.

Non c’è nessuna stima di quante persone siano in grado di usarlo, né si dice se viene utilizzato da giornali e case editrici.

Anche qui ci sono parecchi diacritici: a differenza dell’italiano, in cui le lettere accentate occupano posizioni a sé nel tabellone di Unicode, qui e nello N’ko gli accenti sono isolati, e si combinano col glifo precedente, qualunque esso sia.

Entrambi gli alfabeti hanno già ottenuto un blocco Unicode.

Sul web circolano alcune foto dei fratelli Barry. Il sito di Microsoft dice che ai tempi dell’invenzione avevano 10 e 14 anni.

Dice il sito che i parlanti di lingua fulfulde dovrebbero essere sui 50 milioni in 20 Stati africani.

Usare lettere arabe per scrivere nelle lingue africane crea grossi problemi, perché mancano simboli associati ad alcuni suoni. Quindi chi scrive doveva approssimare con qualcosa di simile. I destinatari delle lettere devono tirare a indovinare per riuscire a decifrarle, inserendo intuitivamente le parole che più somigliano a quelle che compaiono nel testo e che abbiano un senso nel contesto. Usando un alfabeto apposito invece questo problema viene risolto.

Qualcuno era contrario alla nascita di questa nuova forma di scrittura: avrebbe preferito che venisse insegnato francese, inglese o arabo.

I fratelli hanno iniziato fin da piccoli a diffondere la loro invenzione. Arrivati all’università, hanno iniziato a fare le cose più in grande, fondando associazioni, traducendo libri e notizie.

Nel 2002 uno di loro è stato anche arrestato per tre mesi senza accuse dalle autorità guineane.

La parola Adlam è un acronimo che sta per “l’alfabeto che protegge le genti dallo svanire”.

Wikipedia in italiano contiene quattro righe sull’argomento, più le tabelle con tutte le lettere.

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